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La Lombardia vuole ripartire il 4 maggio

Bufera intanto sulle rsa della regione

16 apr 2020
Immagine di repertorioAttilio Fontana
Attilio Fontana

La Lombardia chiede al governo di dare il via libera alle attività produttive dal 4 maggio, nel rispetto di quattro condizioni: distanza di un metro tra le persone, obbligo di mascherina per tutti, obbligo di smart working per le attività che lo possono prevedere e test sierologici, che inizieranno dal 21 aprile. "Un errore" per il viceministro al Mise Stefano Buffagni. Andare in ordine sparso - sostiene - rischia di alimentare confusione nei cittadini e nelle imprese". Ma Fontana chiarisce: "Non parliamo di attività produttive, di competenza del governo centrale, ma delle attività ordinarie".

Intanto è bufera sulle residenze per anziani in regione. La Guardia di finanza ha fatto sequestri di atti nella sede della Regione a Milano nell'ambito dell'inchiesta che vede al centro il Pio Albergo Trivulzio e altre Rsa milanesi per la gestione di ospiti anziani e pazienti nell'emergenza covid. L'attività punta a raccogliere atti e altro materiale sulle direttive che l'amministrazione regionale e l'assessorato al Welfare hanno dato al Pat e alle Rsa sulla gestione degli anziani e dei pazienti. Ispezioni dei Nas in 600 strutture in tutta Italia: il 17% è irregolare. E arrivano le annotazioni dell'Oms: 'il massacro nelle Rsa deve essere un'occasione da non disperdere per ripensare ad assistenza e cura. L'Oms chiede al governo cosa è successo e come mai', dice il vicedirettore Ranieri Guerra.

Sentiamo le parole del presidente della Lombardia Attilio Fontana a proposito della riapertura.


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