Da tutti Italia a Pesaro per manifestare contro la realizzazione di un biolaboratorio di livello 3, struttura dell'Istituto Zooprofilattico Marche e Umbria, che dovrebbe sorgere nel quartiere di Torraccia. Tecnicamente si tratta di una struttura “in grado di garantire sperimentazioni e manipolazioni – in vivo e in vitro – di agenti virali pericolosi per la salute animale e dell’uomo in condizioni di massima sicurezza e contenimento biologico”.
Alcune migliaia i partecipanti con cartelli e striscioni, oltre 5mila secondo i quotidiani online locali. “Pesaro chiama, l’Italia risponde”: è lo slogan che ha accompagnato tutta la manifestazione e che gridavano i manifestanti dalla piazza gremita di pubblico.
C'erano anche le bandiere di 3V e di sigle contro il Green pass e free vax. Tra gli organizzatori anche il Popolo delle Partite Iva. Presente anche l'ex deputata Sara Cunial. Imponente, ma discreto il servizio d'ordine organizzato dalla Questura di Pesaro Urbino con almeno 180 agenti della polizia e inoltre carabinieri, altre forze dell'ordine e la polizia locale.
Obiettivo della protesta è fermare la realizzazione del biolaboratorio a Pesaro e quella di altre strutture simili nel resto d'Italia. Una delle associazioni si è rivolta al presidente della Repubblica Mattarella per ottenere l'annullamento della delibera con cui il Comune di Pesaro ha disposto l'alienazione del terreno dove dovrebbe sorgere il biolaboratorio.
“Appare chiara - si legge nella petizione del comitato contrario - l'intenzione di effettuare sperimentazione “in vivo” su piccoli e grandi animali, presumibilmente ammalati e non, per verificarne le reazioni, le guarigioni e i decessi e sperimentare cure e vaccini. E ci domandiamo: esisterà un inceneritore interno per smaltire le carcasse? Quale altro smaltimento è previsto? I liquami come verrebbero gestiti, visto che lì accanto c’è il fiume Foglia? La qualità dell’aria rimarrà la stessa, visto che ci saranno animali malati in piena zona urbana? Quali pericoli potrebbero apportare i vettori di trasmissione come gli artropodi (tra cui gli insetti, compresa la zanzara tigre, la chikungunya, ecc.) ed i piccoli mammiferi (tra cui i ratti) diffondendo malattie dal rione al resto della città e altrove, a macchia d’olio?”.
Contro il comitato e la manifestazione si era schierato, sui social, anche il virologo Roberto Burioni: “La ricerca scientifica potrebbe essere sul punto di metterci a disposizione nuove terapie contro il cancro fino a poco fa inimmaginabili. Però c'è chi il primo maggio prende un pullman da Milano per impedire l'apertura di un laboratorio di ricerca a Pesaro”, si legge in un post dell'11 aprile. In un altro il medico posta la foto del suo studio all'Università San Raffaele; a 10 metri – spiega – c'è un laboratorio Bsl-3 “e mai mi è passato per la mente di avere la minima paura. Non abbiatene neanche voi, anzi, fidatevi della scienza, perché è l'unica cosa che, se siete veramente nei guai, vi salva la vita. La superstizione e la paura non servirebbero a niente”.