È ancora in stato confusionale, ricoverata in Medicina d'Urgenza all'Ospedale Infermi, la ragazza ucraina di 21 anni picchiata e lasciata ferita in strada, nella notte tra sabato 5 e domenica 6 agosto, nei pressi dello stabilimento balneare numero 118 di Rivazzurra di Rimini. Non ha ancora raccontato nulla di più di quanto detto subito dopo i fatti e cioè che era stata picchiata e violentata da un ragazzo magrebino. Dopo quelle prime parole si è chiusa in profondo silenzio, riprendendo coscienza solo a trattati in un costante dormiveglia. Gli investigatori della Squadra mobile, coordinata dal sostituto procuratore Annadomenica Gallucci, dopo aver sequestrato i filmati di video sicurezza del Bagno 118, ieri notte sono tornati a battere palmo a palmo la zona dell'aggressione, le vie tra il lungomare e la ferrovia, le colonie abbandonate e i residence dove alloggiano la maggior parte degli stranieri. Una sessantina le persone controllate e identificate, ma per ora l'esito è negativo. La pista quella più concreta è quella della cessione di droga, poi l'aggressione e infine la rapina. La ragazza infatti quando è stata soccorsa non aveva né cellulare né documenti con sé, era in stato confusionale e ha detto di conoscere da una ventina di giorni al massimo l'uomo che l'aveva aggredita e violentata.