La trasformazione digitale potrebbe generare in Italia 251 miliardi di euro, ma il Paese è ancora molto indietro sia nell'adozione delle tecnologie digitali - ha raggiunto solo il 69% degli obiettivi europei per i servizi pubblici ai cittadini - sia nelle competenze di base, le hanno appena il 42% degli italiani. Sono i dati del rapporto presentato oggi da Amazon Web Services (Aws) sul ruolo delle tecnologie digitali e il loro possibile impatto economico. "La trasformazione digitale e la formazione delle competenze in Italia rappresentano una grandissima opportunità per il paese", ha detto all'ANSA il Country manager per l'Italia di Aws, Julien Groues, commentando i dati emersi dallo studio.
"Si stima che un valore economico di oltre 251 miliardi di euro potrebbe essere sbloccato entro il 2030 se l'adozione fosse accelerata in Italia, una cifra equivalente a quasi il 16% dell'attuale economia del Paese", ha aggiunto Groues. Il rapporto evidenzia inoltre che il 55% del guadagno stimato in termini di valore aggiunto lordo (Val), ossia la misura del valore dei beni e dei servizi prodotti nell'economia del paese, dipende dal cloud computing. Nonostante la crescente richiesta da parte delle aziende di personale con competenze digitali solo il 42% ne possiede a livello base e negli ultimi anni, sottolinea il rapporto, la prevalenza complessiva delle competenze digitali di base è diminuita di 1,8 punti percentuali. Andamento che rende improbabile per l'Italia il raggiungimento fissato dall'Ue di competenze digitali di base per l'80% della popolazione entro il 2030. Carenze che ostacolano la crescita delle aziende italiane, in particolare quelle più avanzate dal punto di vista digitale. Tra i tanti dati del rapporto emerge anche che l'eventuale passaggio del 10% dei sistemi informativi del settore pubblico nel cloud potrebbe far risparmiare ai contribuenti oltre 87 milioni di euro l'anno.