In mattinata sono scattati i sigilli all'hotel Gobbi di Marebello, a Rimini, il due stelle di via Siracusa i cui gestori hanno truffato, intascandosi la caparra, circa 500 clienti a fronte di 40 camere a disposizione. Secondo gli avvocati dei truffati e delle associazioni dei consumatori, tra caparre incassate e fornitori non pagati, si stima un giro d'affari vicino agli 800mila euro. Ma, al di là dell'esteso raggiro, la chiusura è dovuta alla mancata applicazione delle norme antincendio. Gli agenti della polizia locale sono entrati nella struttura, sgomberando gli ultimi villeggianti.
I gestori, residenti nel Torinese, proponevano online una pensione completa a prezzi stracciati, attirando soprattutto le famiglie meno abbienti. “Prezzi impossibili da sostenere per un’attività regolare, che dovrebbero insospettire”, ha commentato la presidente dell’Associazione Albergatori di Rimini, Patrizia Rinaldis, da giorni in prima linea, insieme al Comune, per cercare una sistemazione alternativa per i truffati. Impresa non facile visto il periodo ferragostano. E parla di un raggiro ancora più bieco perché consumato ai danni di chi non ha grandi possibilità. Una vicenda che ha anche ripercussioni sull'immagine stessa della città.