Dalla droga si può uscire, la vera sfida è dimostrarlo a tutti. E la Comunità di San Patrignano l'ha fatto e lo sta facendo.
249 gli ingressi durante l'anno appena trascorso, a fronte di 157 ragazzi che si sono riaffacciati e reinseriti nella società, l’85% dei quali è riuscita a trovare lavoro.
La Comunità, lanciando l’allarme su una costante maggiore diffusione delle droghe tra giovani e giovanissimi, registra comunque un segnale positivo: l’istituzione, dopo oltre 10 anni di assenza, di un fondo statale per la prevenzione. “Le cifre non sono certo quelle di tanti anni fa – scrivono - ma i 7 milioni stanziati e spalmati su tre anni, oltre a rimarcare la pericolosità e l’urgenza d’intervenire, ci fa ben sperare sulla volontà di supportare il lavoro che portiamo avanti ogni giorno”.
Un lavoro anche di comunicazione e sensibilizzazione che si è concretizzato raggiungendo 46.000 studenti in una serie di incontri per aiutarli a riflettere.
L'Italia, spiegano, continua a restare “uno dei Paesi più problematici in Europa per consumo di droga”: seconda per il consumo di cannabis e quarta per assunzioni di cocaina, solo nel 2018 670mila studenti hanno fatto uso almeno di una droga. Dati alla mano: l’età media del primo contatto con le droghe è crollata a 14 anni.
La comunità segnala poi un'impennata di overdose da eroina, specie tra i minorenni.
Guardando proprio ai più giovani, San Patrignano nel 2018 ha accolto 20 adolescenti, numero in crescita del 70% rispetto agli ultimi tre anni.
Recupero, formazione, prevenzione e gratuità continuano a essere i cardini della comunità, che è cresciuta in dimensioni “senza mai perdere di vista l’essere prima di tutto un luogo di rinascita, contro le dipendenze e l’emarginazione sociale”.
Silvia Sacchi
249 gli ingressi durante l'anno appena trascorso, a fronte di 157 ragazzi che si sono riaffacciati e reinseriti nella società, l’85% dei quali è riuscita a trovare lavoro.
La Comunità, lanciando l’allarme su una costante maggiore diffusione delle droghe tra giovani e giovanissimi, registra comunque un segnale positivo: l’istituzione, dopo oltre 10 anni di assenza, di un fondo statale per la prevenzione. “Le cifre non sono certo quelle di tanti anni fa – scrivono - ma i 7 milioni stanziati e spalmati su tre anni, oltre a rimarcare la pericolosità e l’urgenza d’intervenire, ci fa ben sperare sulla volontà di supportare il lavoro che portiamo avanti ogni giorno”.
Un lavoro anche di comunicazione e sensibilizzazione che si è concretizzato raggiungendo 46.000 studenti in una serie di incontri per aiutarli a riflettere.
L'Italia, spiegano, continua a restare “uno dei Paesi più problematici in Europa per consumo di droga”: seconda per il consumo di cannabis e quarta per assunzioni di cocaina, solo nel 2018 670mila studenti hanno fatto uso almeno di una droga. Dati alla mano: l’età media del primo contatto con le droghe è crollata a 14 anni.
La comunità segnala poi un'impennata di overdose da eroina, specie tra i minorenni.
Guardando proprio ai più giovani, San Patrignano nel 2018 ha accolto 20 adolescenti, numero in crescita del 70% rispetto agli ultimi tre anni.
Recupero, formazione, prevenzione e gratuità continuano a essere i cardini della comunità, che è cresciuta in dimensioni “senza mai perdere di vista l’essere prima di tutto un luogo di rinascita, contro le dipendenze e l’emarginazione sociale”.
Silvia Sacchi
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