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Scopre reperti storici col metal detector e li posta su Facebook: denunciato 42enne

Una giornata da "pesca miracolosa" tra Pesaro e Fano finisce in tribunale. L'uomo accusato di impossessamento illecito di beni culturali.

5 apr 2025
Foto: pixabay
Foto: pixabay

Quella che doveva essere una semplice esplorazione con il metal detector nella zona tra Pesaro e Fano si è trasformata in un guaio giudiziario per un 42enne. Sperando di trovare vecchi oggetti della Seconda guerra mondiale, l’uomo ha invece riportato alla luce monete antiche, fibbie, frammenti metallici e anellini. Felice del risultato, ha pubblicato tutto su Facebook, attirando però l’attenzione della Soprintendenza Archeologica.

Come riporta il Corriere Adriatico, i carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale si sono presentati a casa dell'uomo, che ha consegnato volontariamente i reperti e il metal detector. Tutto è stato posto sotto sequestro. Il 42enne è ora accusato di essersi impossessato illecitamente di beni culturali senza autorizzazione e di aver danneggiato la stratigrafia archeologica.

Secondo l'accusa, i reperti, provenienti dal sottosuolo, appartengono allo Stato e il loro recupero non autorizzato costituisce un grave danno per il patrimonio archeologico. Ieri mattina era prevista l'udienza predibattimentale, ma l’avvocata Raffaella Ricci ha chiesto un’udienza preliminare, vista la gravità dei reati contestati, che prevedono pene fino a sei anni. La difesa punta sulla buona fede dell'uomo, ignaro delle conseguenze legali della sua raccolta. Gli oggetti rinvenuti, il cui periodo storico è ancora da definire, potrebbero risalire addirittura all’epoca romana.





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