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Torture e botte nel carcere minorile, 13 agenti in cella

22 apr 2024
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Avrebbero voluto imporre le loro "regole di civile convivenza nel carcere" minorile Beccaria di Milano, insultando, aggredendo e picchiando con "ferocia" i ragazzi detenuti, costringendoli a vivere in "un clima infernale", "di paura" e dei quali avrebbero pure "annientato le reazioni" addirittura arrivando a pestarli mentre erano ammanettati e senza vestiti addosso. Era un "sistema consolidato di violenze reiterate, vessazioni, punizioni corporali, umiliazioni" e spedizioni "punitive", quello per cui oggi 13 agenti di Polizia penitenziaria, tutti in servizio eccetto uno, sono stati arrestati mentre otto, tra cui l'ex comandante Francesco Ferone, sono stati sospesi dall'incarico.

Ad accogliere le richieste di misura cautelare delle pm Rosaria Stagnaro e Cecilia Vassena, coordinate dall'aggiunto Letizia Mannella, è stata la gip Stefania Donadeo, che ha condiviso la ricostruzione degli inquirenti e degli investigatori della Squadra Mobile e della stessa Polizia penitenziaria, contestando i reati anche per omissione, tortura, maltrattamenti, lesioni, falso ideologico, in un caso, di tentata violenza sessuale.

Reati aggravati da minorata difesa, abuso di potere, minore età delle vittime e futili motivi. L'indagine - nata dalle segnalazioni del consigliere comunale David Gentili e del Garante dei diritti dei detenuti di Palazzo Marino, Francesco Maisto, e che si innesta su una precedente inchiesta su altre aggressioni - ricostruisce, come ha spiegato il procuratore Marcello Viola, "una vicenda dolorosa e una brutta pagina per le istituzioni, ma vanno assicurati il controllo della legalità e il rispetto della legge". Ed è interesse dello Stato, ha aggiunto, "far luce su questi fatti, che creano desolazione e sconforto, anche in un ambiente penitenziario", dove i suicidi sono molti e che è martoriato dal "sovraffollamento".

Secondo gli accertamenti, le vittime per ora individuate sono 12 - uno era tra gli evasi del 25 dicembre di due anni fa - e i diversi episodi contestati vanno dalla fine del 2022 allo scorso 19 marzo, mentre gli indagati sono complessivamente 25, la metà di quelli in servizio.

Come emerge dall'ordinanza, dalle testimonianze e dalle immagini delle telecamere, "che parlano" e che sono "devastanti", e dalle intercettazioni, nella "sequenza" delle violenze ce ne è una ritenuta "la più grave": si tratta della spedizione punitiva nei confronti di un ragazzo che aveva la colpa di aver reagito alle molestie sessuali di una delle guardie.





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