Le principali organizzazioni di categoria del settore turismo chiedono la proroga degli ammortizzatori sociali fino a fine anno e sgravi contributivi per le assunzioni. L'emergenza epidemiologica da Covid-19, si legge in una nota della Federazione Italiana Pubblici Esercizi, "ha letteralmente devastato una delle filiere più importanti per l'economia italiana, fatta da oltre 300.000 imprese che danno lavoro a circa 1,5 milioni di persone, di cui oltre due terzi dipendenti, per un valore aggiunto pari a circa 90 miliardi di euro”. “Le regole del distanziamento sociale e il drastico calo di flussi turistici, sia nazionale che estero – continua la Fipe -, hanno generato perdite di fatturato insostenibili per tutti gli attori coinvolti, dalla ristorazione alle strutture ricettive, e alle agenzie di viaggio".
"La nostra federazione, insieme alle altre associazioni e alle sigle sindacali coinvolte, non può che fare appello alle Istituzioni a cui richiedono interventi di sostegno", dice il presidente della Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani. "Con questo avviso comune chiediamo con forza che vengano assicurate ulteriori e indispensabili risorse per il finanziamento degli ammortizzatori sociali da prorogare fino alla fine del 2020, eliminando le attuali disfunzioni, soprattutto procedurali, che ne hanno limitato la fruizione. La cassa integrazione rappresenta ancora una copertura fondamentale per tante imprese. Chiediamo, poi, che sia riconosciuto uno sgravio contributivo sulle nuove assunzioni nel settore e che siano realizzati interventi economici e fiscali importanti per la riduzione del cuneo fiscale anche per non rischiare di disperdere preziose competenze faticosamente formate".