“Un accordo epico”, lo definisce così Donald Trump, presidente eletto degli Stati Uniti annunciando sul suo social Truth l'agognata tregua a Gaza. “Gli ostaggi di Hamas saranno rilasciati a breve”, aggiunge, intestandosi la vittoria: “Questo accordo di cessate il fuoco poteva realizzarsi solo a seguito della nostra vittoria a novembre. Abbiamo dimostrato che la mia amministrazione cerca la pace e la sicurezza di tutti gli americani e dei nostri alleati. Basta terroristi a Gaza – conclude -, espanderemo gli accordi di Abramo”. La notizia viene accolta nella Striscia da un moto di gioia, con migliaia di palestinesi che si sono riversati nelle strade per festeggiare. In attesa di conoscere i dettagli, l'ipotesi è che l'intesa preveda tre fasi, con le quali verranno gradualmente rilasciati gli ostaggi nelle mani di Hamas e detenuti palestinesi in Israele. Contemporaneamente il ritiro delle truppe di Tel Aviv e infine un piano di ricostruzione a Gaza e la riapertura dei varchi di frontiera. Il segretario di Stato Usa uscente Blinken sottolinea l'importanza di non lasciare un vuoto di potere nel governo dell'enclave e di affiancare l'Onu all'Autorità nazionale palestinese; una necessità ribadita anche dal ministro degli Esteri Tajani.