In una lettera inviata sabato 11 gennaio alle organizzazioni sindacali e imprenditoriali, il Primo Ministro francese, Edouard Philippe, ha dichiarato di essere "disposto a ritirare" provvisoriamente l'età di equilibrio a 64 anni dal progetto di legge sulla riforma delle pensioni, pur mantenendo il principio di un'età di equilibrio.
"Per dimostrare la mia fiducia nei confronti dei partner sociali - scrive Philippe ai leader sindacali - e non pregiudicare il risultato dei loro lavori sulle misure da adottare per raggiungere l'equilibrio nel 2027, sono disposto a ritirare dal progetto di legge la misura di breve termine che avevo proposto, consistente a convergere gradualmente a partire dal 2022 verso un'età di equilibrio di 64 anni nel 2027".
L'ex sindaco di Le Havre propone ora di istituire una "conferenza sull'equilibrio e il finanziamento del sistema pensionistico", alla quale le parti sociali sono invitate a partecipare. Il suo obiettivo sarà quello di adottare "misure per raggiungere l'equilibrio finanziario nel 2027, nell'ambito delle proiezioni del Consiglio di orientamento pensionistico". Nel novembre 2019, questo organismo aveva stimato che il disavanzo del sistema sarebbe stato compreso tra 7,9 e 17,2 miliardi di euro nel 2025. La conferenza, ha dichiarato Philippe nella sua lettera, dovrà presentare "le sue conclusioni entro la fine di aprile 2020", vale a dire "prima della votazione sul disegno di legge in seconda lettura". Se entro quel momento i partecipanti a questa conferenza raggiungeranno un accordo - come "spera" il Primo Ministro - "il Parlamento sarà in grado di tenerne conto in seconda lettura e il governo emetterà un ordine che trascrive questo accordo in legge".
Oggi, dopo 38 giorni, "tutte le linee della metropolitana di Parigi e le RER A e B saranno aperte almeno parzialmente", come annunciato dalla direzione dei trasporti. Mentre Il presidente francese, Emmanuel Macron, plaude ad un "compromesso costruttivo e responsabile".