“Gli estremisti di Hamas, e gli estremisti israeliani che spesso siedono al Governo, hanno bisogno l'uno dell'altro, perché queste guerre servono soprattutto a rafforzarli reciprocamente”. E' la lettura di un profondo conoscitore del Medio Oriente come Fulvio Scaglione. Si contano a decine i civili che hanno perso la vita a Gaza, a causa del martellamento delle forze aeree israeliane, cui si è aggiunto – da ieri – il fuoco delle artiglierie; dopo l'annuncio – poi smentito – del via ad un'offensiva di terra, che potrebbe tuttavia essere solo rimandata.
Vittime anche nei centri abitati dello Stato ebraico, a causa del barrage di razzi di Hamas, che in alcuni casi ha “saturato” Iron Dome. Assente – sottolinea Scaglione - la “comunità internazionale”. In questo stallo, aggiunge il giornalista, prosperano gli opposti estremismi. Come testimoniato dalle violenze fra arabo-israeliani ed ebrei in diverse città del Paese, con incendi dolosi, saccheggi, sparatorie e linciaggi. Un “fronte interno” che preoccupa sempre più le autorità israeliane.