Si parla di nuovi bombardamenti su ciò che resta di Gaza City, con pesanti conseguenze sui civili. Scontri anche nell'estremo sud della Striscia. Convogli di aiuti in stallo; e tensioni crescenti tra Israele ed Egitto per la questione dei profughi. Questa la situazione alla vigilia della pronuncia della Corte internazionale di giustizia, sulla richiesta del Sudafrica di ordinare allo Stato Ebraico un cessate il fuoco. Tetragono, però, il Governo Netanyahu, nella sua volontà di eradicare la presenza di Hamas; l'azione su Rafah “aumenterà”, ha dichiarato il Ministro della Difesa Gallant. A colloquio in precedenza con il capo del Pentagono; che nel ribadire il sostegno all'alleato ha tuttavia insistito sulla necessità di un “meccanismo efficace” per coordinare operazioni umanitarie e militari.
Austin ha poi stigmatizzato l'iniziativa del procuratore dell'altra Corte dell'Aja, la CPI; definendo “scandalosa” la richiesta di mandati d'arresto “contro i leader israeliani”. Lo scorso anno commenti agli antipodi quando ad essere accusato di crimini di guerra fu Vladimir Putin. Da qui le reazioni caustiche del Cremlino; tornato nei giorni scorsi a parlare di “doppi standard”, di ipocrisia americana. Oggi la firma presidenziale ad un decreto che permette la confisca di proprietà statunitensi nella Federazione, come risposta ad iniziative speculari. Non solo schermaglie economiche fra le due Potenze. Alla Casa Bianca si starebbe valutando la rimozione del veto, a Kiev, riguardo l'utilizzo di armi statunitensi per colpire il territorio russo.
Le autorità del Paese aggredito hanno denunciato oggi la morte di 7 persone in un bombardamento su Kharkiv; a pochi chilometri dalla prima linea. Momento complicato, per le forze ucraine; che nel tentativo di stabilizzare il nuovo fronte, rischiano di scoprirsi in settori caldi del Donetsk.