Alla guerra il Pontefice risponde con “un'offensiva di pace”. Così l'ha definita in un'intervista a Vida Nueva subito prima di partire per Lisbona e partecipare alla Giornata mondiale della gioventù. Il suo inviato, cardinale Zuppi, - annuncia - dopo Kiev e Mosca andrà anche a Washington e Pechino. “Entrambe detengono la chiave per abbassare la tensione del conflitto”, dice, e propone di nominare un suo rappresentare permanente che faccia da ponte tra le autorità russe e ucraine.
Grande eco poi per le sue parole sulle transessuali: nella stessa intervista racconta di quando ne ha incontrate alcune. “Se ne sono andate in lacrime – ricorda – dicendo che avevo dato loro la mano e un bacio. Come se avessi fatto di qualcosa di eccezionale. Ma - conclude il Santo Padre - sono figlie di Dio!". Papa Francesco dimostra ancora una volta la sua apertura mentale e lo fa anche incontrando esponenti di altre fedi e affrontando i temi dell'aborto e dell'eutanasia durante un pranzo in Nunziatura con 10 giovani da tutto il mondo. Sul tavolo anche la cultura dello scarto e l'appello ad aiutare gli altri: “Siate sempre felici – il suo monito – perché i santi sono felici e non ne esiste uno triste”.