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In Afghanistan, apre il primo e unico orfanotrofio pubblico per bambine grazie al contributo di due realtà italiane

Nel Paese circa il 40% delle ragazze sono soggette a matrimoni precoci, ci racconta Livia Maurizi di Nove Caring Humans

30 nov 2024
in collegamento Livia Maurizi
in collegamento Livia Maurizi

In Afghanistan, nella città nord-orientale di Kapisa, apre il primo e unico orfanotrofio pubblico per bambine grazie al contributo di due realtà italiane. Una istanza d'Arengo sollecita l'impegno di San Marino sull'oppressione delle donne in Afghanistam

Un'isola di salvezza per non soccombere a fame, violenza, matrimoni precoci, abusi domestici e lavoro minorile. Per questo già nel 2022 Nove Caring Humans, una delle poche ong italiane ancora operative in Afghanistan e OTB Foundation hanno investito fondi per riattivare l'orfanotrofio pubblico maschile di Kapisa, a nord-est di Kabul, dove ora oltre 100 bambini hanno la possibilità di crescere serenamente. L'incontro con mamme disperate che chiedevano l'accoglienza anche per le bambine, ha portato alla recente inaugurazione dell'unico orfanotrofio pubblico femminile della provincia.

"Per tante bambine di Kapisa questo orfanotrofio è un po' l'unica possibilità di poter studiare, di poter mangiare tutti i giorni ed è la sola speranza per poi non soccombere alla violenza e ai matrimoni precoci, che ricordiamo in Afghanistan  circa il 40% delle ragazze sono soggette a matrimoni precoci - ci racconta Livia Maurizi, coordinatore progetti internazionali Nove Caring Humans -. Quindi questo orfanotrofio si inserisce in un contesto davvero molto complesso dove pensiamo che circa 3 milioni di bambini sono gravemente malnutriti in Afghanistan, quindi il ruolo di questi orfanotrofi in questo contesto diventa sempre più importante. Quindi l'orfanotrofio a Kapisa non svolge solo un ruolo di cura per queste bambine che sono accolte, ma svolge anche un ruolo cruciale nel sollevare le famiglie che vivono in estrema povertà e che non possono chiaramente permettersi di provvedere ai bisogni primari".

Le 50 ragazzine ricevono alloggio e cibo, ma anche istruzioni, assistenza sanitaria e sostegno emotivo senza che venga reciso il rapporto con i genitori. Povertà e sfruttamento accompagnano il dramma del matrimonio precoce. L'oppressione delle donne in Afghanistan, dove per decreto è stato vietato di far sentire la propria voce in pubblico, è stata oggetto di un'istanza d'arengo che chiede a San Marino l'impegno, in questo senso in ogni sede deputata, sollecitando gli Stati a dare protezione e scampo a quante si ribellano a regime.







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