L'ultimo disperato tentativo per provare a fermare l'avanzata israeliana su Rafah è fallito. Hamas ha accettato una proposta per il cessate il fuoco, mediata da Egitto e Qatar, che si articolerebbe in tre fasi, ma Tel Aviv, nonostante abbia annunciato l'invio di una delegazione per ulteriori negoziati, afferma che l'accordo è lontano dal soddisfare le sue richieste. I familiari degli ostaggi israeliani però tornano a bloccare l'autostrada per chiedere che stavolta “non si perda l’occasione”. Per ora Israele ha risposto solo attraverso l’esercito, confermando la presa e il pieno controllo del valico di Rafah, “usato – sostiene l'esercito – per scopi terroristici”. Di qui l'attacco e la chiusura del traffico in entrambe le direzioni. “Il flusso degli aiuti verso la Striscia è stato completamente interrotto”, confermano dalla Mezzaluna rossa. Uccisi circa 20 miliziani e ''scoperti tre tunnel operativi'' - riferiscono le Idf, che aggiungono: ''L'operazione continua''. Migliaia di palestinesi hanno cominciato a lasciare la parte orientale di Rafah, perché l'esercito israeliano ha comunicato tramite volantini e sms a circa 110.000 persone rifugiatesi in quell'area di evacuare temporaneamente verso una "zona umanitaria". Tutto questo per gli Usa “non rappresenta” la grande operazione militare” annunciata da mesi da Netanyahu. Il presidente Biden però, in una telefonata con il premier israeliano, ribadisce la sua contrarietà all'invasione di Rafah.