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Mediterraneo Orientale: non si smorzano le tensioni fra Turchia a Grecia. Ankara lancia nuove esercitazioni

La disputa energetica e sui confini marittimi infiamma i rapporti fra i due Paesi, nonostante la comune appartenenza alla Nato. E non mancano connessioni con la situazione libica. Il commento del giornalista Mauro Indelicato

29 ago 2020
In collegamento Mauro Indelicato
In collegamento Mauro Indelicato

Ad innescare la crisi era stato l'annuncio di Ankara di una missione navale di esplorazione energetica nei pressi dell'isola greca di Kastellorizo; in un'area marittima considerata da Atene propria zona economica esclusiva. Il risultato è stata un'escalation culminata il 12 agosto con la collisione di due fregate. Mentre in giornata la Turchia ha lanciato nuove esercitazioni militari, a nord di Cipro. C'è chi teme uno scontro armato; il giornalista Mauro Indelicato ritiene tuttavia più probabile che Erdogan miri ad ottenere una posizione di vantaggio in fase negoziale.

Dossier rovente, tanto da essere diventato l'argomento di primo piano alla riunione informale dei ministri della Difesa UE. Partita che coinvolge anche l'Italia: insieme alla Francia al fianco di Grecia e Cipro in recenti esercitazioni navali ed aree. Coinvolgimento che potrebbe avere conseguenze nel dialogo con Ankara. Di certo questo rapporto, per Roma, è fondamentale in Libia, perché la Turchia è il primo alleato del Governo al Serraj, e l'Italia – ricorda Indelicato – ha in Tripolitania interessi economici, energetici e politici. Siamo del resto di fronte ad un “gioco a incastro”, continua, dove il Mediterraneo “torna ad essere centrale nel gioco fra le potenze regionali e non solo”.


Nel servizio l'intervista a Mauro Indelicato (giornalista freelance / collaboratore "Il Giornale)


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