Logo San Marino RTV

Mosca: Putin avvia le procedure di uscita della Russia dal Trattato sulle armi convenzionali in Europa

Segnalata intanto una penetrazione ucraina sul fronte di Bakhmut, mentre cresce l'attesa per l'annunciata controffensiva

10 mag 2023

Al netto dei possibili sviluppi sul campo, questo conflitto pare aver già prodotto un effetto di enorme portata; peraltro non sgradito a Washington. Il decoupling tra Europa e Russia: energetico, commerciale, politico. Cesura formalizzata dall'avvio, da parte di Putin, delle procedure di uscita dal Trattato sulle forze convenzionali nel Vecchio Continente. Firmato sul finire della Guerra Fredda e divenuto un guscio vuoto dopo il passo indietro di Mosca, anni fa. Nulla cambia nella sostanza; piuttosto un messaggio rivolto all'interno, all'indomani delle celebrazioni del 9 Maggio. In parallelo l'afflato patriottico di Zelensky. “Ci riprendiamo tutto indietro”, ha rimarcato, in vista della più volte annunciata controffensiva. La direttrice più ovvia è quella meridionale. C'è chi ipotizza però un'azione in profondità nel settore di Bakhmut; e non solo per una questione simbolica. Fronte presidiato infatti da Gruppo Wagner e truppe aviotrasportate: le forze russe più temute, ma provate da mesi di combattimenti. In mano ucraina resta ad oggi solo qualche quartiere; segnalato tuttavia un contrattacco a sud della città contesa. Improbabile si tratti dell'atteso “all-in” di Kiev; in queste ore il Ministro Kuleba ha invitato a non pensare alla futura offensiva come se fosse l'ultima

. Controcorrente, in questo quadro, la via del dialogo indicata dal Vaticano. Barlumi di speranza nelle ultime dichiarazioni del Segretario di Stato Parolin; sulla missione di pace ha infatti annunciato novità. Diplomazie in fermento anche in Medio Oriente, dove pare assistersi ad una progressiva perdita di influenza degli Stati Uniti; peraltro alle prese con la grana di un possibile shutdown. La mediazione di Pechino tra iraniani e sauditi starebbe producendo effetti a catena. Non ultimo la clamorosa riammissione della Siria nella Lega Araba. Cambi di paradigma monitorati con estrema attenzione dallo Stato Ebraico; che negli ultimi 2 giorni aveva colpito duramente postazioni della Jihad islamica a Gaza. 20 i morti – secondo le autorità della Striscia -, fra i quali 4 donne e 5 minori. Registrate al contempo ripetute salve di razzi lanciate dall'enclave palestinese. Netanyahu ha parlato allora di allargare la “corrente operazione”. In seguito, da media del Cairo, rumors di un cessate il fuoco mediato dall'Egitto.





Riproduzione riservata ©