Sono 50 i giornalisti uccisi nel 2020 nel mondo. Il bilancio, annunciato da Reporter senza Frontiere, si può definire “stabile” rispetto all'anno precedente, in cui si registrarono 3 uccisioni in più. Dai dati ricavati quest'anno, 7 morti su 10 sono avvenute lontano da zone di guerra: infatti l'84% dei giornalisti è stato consapevolmente preso di mira ed intenzionalmente eliminato.
È il Messico, con 8 vittime, ad aver registrato il più alto numero di morti, seguito da India e Pakistan. Tra queste uccisioni non mancano di certo quelle considerate “particolarmente brutali”: è questo il caso di un giornalista messicano e del suo collega, trovati uccisi e fisicamente martoriati. In continuo calo è la percentuale delle morti causate da conflitti e guerre: quest'anno è il 32% del totale, registrato in Paesi come Afghanistan, Siria e Iraq. Tra i 50 totali, sono 20 i giornalisti investigativi assassinati, i quali si occupavano principalmente di corruzione, mafia, criminalità ma anche questioni ambientali.