Terzo giorno dell'Emirato Islamico dell'Afghanistan: la situazione è tuttora fluida. Sempre alta la tensione in aeroporto a Kabul dove da giorni migliaia di afgani si affollano nella speranza di lasciare il Paese: calca e spari oggi, almeno 17 le persone rimaste ferite. Proteste e scontri poi a Jalalabad con morti e feriti, contro l'abolizione della bandiera nazionale, sostituita ovunque dai talebani vittoriosi con la loro.
Intanto un G7 virtuale è stato convocato per la prossima settimana dal presidente Usa Joe Biden e dal premier britannico Boris Johnson per concordare una strategia comune. Venerdì già fissata una riunione straordinaria di coordinamento dei ministri degli esteri della Nato. Lo ha annunciato il segretario generale Jens Stoltenberg.
Se Cina, Russia e Turchia parlano di "messaggi positivi" lanciati dagli islamisti, l'Occidente si mostra piuttosto cauto. L'Onu rileva il rischio di una “catastrofe culturale”. Quella che si respira è una “atmosfera di attesa per conoscere le mosse del nuovo Governo”. La priorità di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionale ora è quella di raggiungere le comunità rurali, mantenendo un dialogo aperto con i talebani.
Emilia-Romagna pronta intanto a fare la sua parte, molti sindaci hanno già dato la loro disponibilità ad accogliere i profughi. Sul Titano anche il Soroptimist sollecita il governo e tutte le istituzioni e associazioni del territorio a promuovere a livello internazionale le azioni necessarie ad aiutare donne e bambine, “anche consentendo loro di mettersi in salvo tramite fornitura di visti e creazione di corridoi umanitari”.
Nel video l'intervista telefonica a Francesco Rocca, Presidente Federazione internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa
