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S.O.S. clima: “Un codice rosso per l'umanità”

Rapporto dell'Ipcc sui cambiamenti climatici: ci attende un futuro di eventi estremi

10 ago 2021
Foto: rainews
Foto: rainews

Il rapporto 20021 dell'Ipcc, la principale autorità in materia di scienze del clima a livello mondiale, parla chiaro: tutti i più importanti indicatori del sistema climatico (atmosfera, oceani, ghiaccio) stanno cambiando a una velocità mai osservata negli ultimi secoli. La causa, antropogenica, è l'aumento della concentrazione di anidride carbonica nell'aria, mai così alta in due milioni di anni. Questo porta a contribuire a fenomeni destabilizzanti tra cui il riscaldamento dell'atmosfera, della terra e degli oceani. “Un codice rosso per l'umanità”, dice il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres commentando i risultati del dossier prodotto dal Gruppo intergovernativo di esperti in cambiamenti climatici (Ipcc). Si tratta del primo dei tre volume che andranno a formare il Sesto rapporto di valutazione che vedrà la pubblicazione l'anno prossimo, quindi a otto anni di distanza dal precedente studio.



Anche azzerando le emissioni, entro il 2040 le temperature aumenteranno mediamente di 1,5°C rispetto all'epoca pre-industriale. Senza una drastica riduzione della CO2 gli scenari sarebbero anche peggiori; ciò significa che aumenterà il rischio di eventi meteo estremi in tutte le aree del mondo. In pratica, secondo il rapporto, se l'anidride carbonica prodotto resterà ai livelli attuali entro metà del secolo, vivremo in mondo più caldo fino a 4,6°C.

Quali gli effetti? Il primo è lo scioglimento dell'Artico, giunto ad un punto di non ritorno, tanto che anche l'improbabile azzeramento dell'immissione di gas serra in atmosfera potrebbe fermare il trend. In poco più di un secolo il livello del mare è infatti aumentato di 20 centimetri e, negli ultimi anni, il fenomeno avanza di 3,7 millimetri all'anno. Più acqua evaporerà e più porteranno piogge frequenti e intense. Le precipitazioni estreme potrebbero intensificarsi di circa il 7% per ogni grado in più che la Terra registrerà. Diversa la situazione nelle zone subtropicali e tropicali che ricevono e riceveranno sempre meno pioggia. Nel complesso, un clima più caldo intensificherà le stagioni “molte umide e molto secche”, dicono i ricercatori dell'agenzia Onu, con effetti quali siccità estrema e inondazioni.




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