50 anni di potere terminati in pochi giorni. Senza l'aiuto degli storici alleati Russia e Iran, impegnati rispettivamente contro Ucraina ed Israele, il regime di Bashar al Assad in Siria si è sgretolato di fronte all'avanzata dei ribelli islamici del movimento “Hayat Tahrir ash Sham”, conosciuta in passato come “al Nusra”, ossia la filiale siriana di “al Qaida”.
Il leader dei ribelli siriani Abu Mohammed al-Jolani ha incontrato il primo ministro siriano uscente e discusso del "trasferimento dei poteri". Sarà Muhammad Bashir il capo del governo di transizione, secondo quanto riferisce la tv al Jazira. Bashir è il premier dell'autoproclamato "governo di salvezza", che da anni amministra nel nord-ovest siriano le aree sotto controllo di Hts, guidata appunto da Jolani.
Assad attualmente si trova in Russia dove Vladimir Putin gli ha concesso asilo politico. Sull'ambasciata siriana a Mosca però sventola la bandiera dell'opposizione dei ribelli jihadisti. La Turchia chiede “un governo inclusivo” per il futuro del Paese: “Ci aspettiamo – afferma il ministro degli esteri turco - che gli attori internazionali, soprattutto le Nazioni Unite, diano una mano al popolo siriano”. Germania e Austria fermano le richieste di asilo dalla Siria. Per l'Ue, la fine del regime di Assad è “un momento storico”. Ora l'obiettivo è “proteggere civili, minoranze e diplomatici”, ma per il momento i rimpatri sono insicuri.