Oltre alle azioni di guerra, in Ucraina ora anche l'inverno fa paura. Soprattutto dopo i danni alle infrastrutture causati dagli attacchi russi: sono 130mila le persone ancora senza elettricità solo nella capitale Kiev. In tutto il Paese massicci blackout dopo i raid delle forze di Mosca mercoledì scorso. Una situazione che ha portato gli amministratori locali a lanciare appelli, come quello del governatore della Regione di Mykolaiv, Vitalii Kim, che chiede ai volontari impegnati nell'area di impegnarsi per mettere in campo generatori.
Mentre i civili cercano riparo dove possono, l'Europa annuncia nuovi aiuti, proprio attraverso la donazione di generatori. “Insieme attraverseremo l'oscurità causata dalle bombe del Cremlino”, ha dichiarato la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola. Da Roma interviene la premier Giorgia Meloni con una dura condanna alle azioni della Russia e un pensiero ai “milioni di ucraini – dice – privati in pieno inverno di elettricità, acqua e riscaldamento dai bombardamenti che si accaniscono volutamente sulle infrastrutture civili”.
Tra le notizie confortanti, il ritorno dell'acqua a Kiev e la produzione di energia che ora soddisfa il 75% del fabbisogno del Paese, comunque ancora insufficiente. Sul fronte bellico, fonti ucraine parlano del respingimento degli attacchi russi in otto centri nell'est. Due i civili morti e 15 i feriti nei bombardamenti ieri.
Nel servizio, le dichiarazioni di Vitalii Kim, governatore di Mykolaiv