Dall'inizio del conflitto non ha mai brillato il sistema comunicativo e di propaganda del Cremlino; surclassato dalla verve oratoria di Zelensky, e dalla sua capacità di toccare i tasti giusti dell'opinione pubblica occidentale. Mosca si è piuttosto rivolta all'interno; nel non facile tentativo di giustificare i costi materiali di questa guerra, e soprattutto i tanti lutti. Teoricamente non si prospettava agevole, allora, l'incontro di oggi di Putin con una rappresentanza di madri di soldati. Definiti “eroi”, dal Presidente russo.
La Russia “raggiungerà i suoi obiettivi”, ha assicurato. Ma il malcontento serpeggiato nel Paese, in occasione del richiamo dei riservisti, è un elemento di cui tenere conto. Perché in questo conflitto potrebbe rilevarsi determinante la capacità dei rispettivi belligeranti di mantenere coeso il fronte interno. Quello ucraino è alle prese con la prova più dura: la prospettiva di lunghi mesi invernali al buio e al gelo; un freddo che può letteralmente uccidere, in questi luoghi. Rete energetica devastata. Non c'è una sola centrale termica o idroelettrica che non sia stata colpita dal nemico, ha dichiarato il primo ministro Shmyhal. Nonostante ciò si è in grado di coprire un 70% del fabbisogno elettrico, ha aggiunto. Ma gli strike russi si susseguono ormai a cadenza settimanale; aumentando il rischio di un definitivo collasso. Che avrebbe conseguenze dirette anche sulla logistica militare.
Sul campo si sta assistendo ad una sorta di sanguinoso stallo, dopo il disimpegno russo dalla testa di ponte di Kherson; seguito comunque da pesanti bombardamenti sul capoluogo, che hanno indotto tanti cittadini ad andarsene. Per certi versi cauto l'atteggiamento della NATO in questa fase; attenta a non superare la sempre più sottile linea che separa il sostegno a Kiev dalla cobelligeranza. Stoltenberg ha annunciato di voler chiedere agli alleati un aumento dell'aiuto non letale a Kiev, in vista dell'inverno. Di prammatica invece altre dichiarazioni; “Putin sta fallendo in Ucraina e dunque procede con maggiore brutalità”. A stretto giro una replica dai toni aspri di Mosca. Una sorta di gioco delle parti. Non scontato invece - e potenzialmente gravido di conseguenze – l'annuncio della NATO di voler discutere l'”integrazione nell'area euroatlantica” di Kiev alla Ministeriale di Bucarest.