Quanto sta avvenendo sul fronte di Bakhmut pare non sia ancora l'”all-in” più volte annunciato da Kiev; ricognizioni in forze, piuttosto, per guadagnare terreno in vista di prossime proiezioni. Perché l'iniziativa è ora in mano ucraina; ad eccezione della città stessa, dove prosegue la lenta avanzata russa. Il Ministero della Difesa ha annunciato la morte in battaglia di due alti ufficiali; risposta indiretta, forse, alle critiche sempre più dure del capo della Wagner Prigozhin, ai vertici militari.
Per il resto è stallo; al netto degli strike di Mosca contro depositi di munizioni e carburante. Palese l'obiettivo di frenare la futura controffensiva ucraina indebolendo la linea di forniture. Missili anche su luoghi lontanissimi dal fronte come Ternopil. Anche gli ucraini in questa fase colpiscono in profondità, per disarticolare la catena logistica nemica. Stando ai cosiddetti “Pentagon leaks” Zelensky, in privato, avrebbe ipotizzato anche azioni più audaci; come l'occupazione di villaggi russi vicini al confine. Inevitabile come simili fughe di notizie – pur non confermate – facciano rumore; specie dopo le consegne di missili a lungo raggio da parte di Londra, con il rischio costante di una catastrofica escalation. “Non attacchiamo obiettivi territoriali russi”, ha replicato il leader ucraino dalla Germania; dove ha incontrato il Presidente Steinmeier e il Cancelliere Scholz. Da quest'ultimo la formula di prammatica: “vi sosteniamo tanto a lungo quanto sarà necessario”. Zelensky è tornato ancora sul tema dei jet da combattimento; “già quest'anno – ha aggiunto - possiamo rendere la sconfitta dell'aggressore irreversibile”
Parole distanti anni luce dagli obiettivi perseguiti sin da inizio conflitto dalla diplomazia vaticana. Potente, da un punto di vista simbolico, l'incontro di ieri con il Papa; ma porta sbarrata a qualunque ipotesi di mediazione. Al momento fuori gioco, sul dossier ucraino, anche il regista dell'accordo sul grano.
Chiuse le urne in Turchia; dopo 20 anni di potere Erdogan si gioca tutto nelle elezioni tenutesi oggi: Parlamentari e Presidenziali. Alla vigilia vari sondaggi davano in vantaggio il leader dell'opposizione, Kilicdaroglu; probabile tuttavia un ballottaggio, essendo richiesta una maggioranza assoluta al primo turno. Tornata di estrema rilevanza geopolitica, e sulla quale potrebbero incidere gli effetti della crisi economica e del disastroso terremoto di febbraio.