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USA: nell'evento elettorale in Michigan un Biden combattivo; dito puntato contro la stampa

Nonostante i crescenti malumori in casa Dem, il Presidente in carica ribadisce la propria determinazione a correre per un secondo mandato

13 lug 2024

In un comizio a Detroit la tentata ripartenza dell'inquilino della Casa Bianca; dopo il periodo nero, aperto dallo sconcertante duello TV con Trump. Nulla di nuovo, in realtà, sui contenuti: mai così in secondo piano, peraltro, come in questa fase della campagna. Tutte le attenzioni invece sulla tenuta psico-fisica dell'ottuagenario Presidente. Mostratosi in realtà piuttosto determinato in Michigan, nel ribadire il consueto refrain: “l'ho battuto una volta e lo rifarò”. Sempre riguardo al miliardario newyorkese ha accusato la stampa di fargliele “passare tutte”, e di essere al contrario inflessibile nei propri confronti.

Dimenticando forse come fossero passate sostanzialmente in sordina, in questi anni da commander-in-chief, non poche defaillances o momenti di imbarazzante smarrimento. Quanto a Trump pare limitarsi in questa fase a giocare di rimessa, al netto di alcune battute sarcastiche; lasciando i riflettori puntati sullo psico-dramma che si sta consumando in casa Dem, dove la “fronda” - stando alla CNN – si sarebbe allargata anche al leader del partito alla Camera Hakeem Jeffries. Senza contare le perplessità decisamente vocali di una big come Nancy Pelosi. Sempre più “mainstream”, insomma, la richiesta di un passo indietro: un segnale inequivocabile la postura dei donatori e dello “star-system”.

Senonché – comunque vada – Biden sarà ancora per mesi sulla carta alla guida della prima Superpotenza, e ciò lascia aperti non pochi interrogativi, visto il clima da escalation – su scala globale – cui si sta assistendo.

Ad acuire le tensioni con Mosca le conclusioni del vertice NATO; specie la promessa a Kiev di un “percorso irreversibile di adesione”, che potrebbe spingere il Cremlino a portare fino alle estreme conseguenze la guerra all'Ucraina. Nel blocco occidentale – in realtà - anche sparute voci dissonanti. Da Orban a Fico, al Presidente croato Milanovic, che ha chiesto all'Alleanza di non fare promesse che non si è in grado di mantenere; ha parlato infatti di una “gravissima crisi economica e demografica” nel Paese aggredito.

La situazione al fronte parrebbe confermare questo quadro; con l'iniziativa in mano ai russi, e report insistenti di difficoltà, per Kiev, nel reclutare nuove truppe da inviare in prima linea. Durissime, nel frattempo, le reazioni di Mosca. Il vertice NATO – ha tuonato Zakharova – ha promesso all'Ucraina un percorso irreversibile verso l'abisso, non verso l'Alleanza”.





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