Un discorso di alto profilo; una vera e propria agenda programmatica del semestre che si è appena aperto. I Capi di Stato hanno innanzitutto condiviso l'appello del Decano del Corpo Diplomatico e Consolare – Monsignor Emil Tscherrig -, “a non trascurare le legittime esigenze dei giovani”, affinché sia garantito lo sviluppo di una dimensione culturale integrale, che favorisca l'ingresso nel Mondo del lavoro. Da qui l'auspicio affinché, a breve, venga adottata una riforma previdenziale che offra ai giovani sammarinesi un futuro sereno. E poi un ringraziamento all'Ambasciatore d'Italia, Guido Cerboni, che ha contribuito alla recente visita ufficiale del Ministro agli Esteri Moavero Milanesi, e al conseguente rilancio di progetti bilaterali “di forte impatto”. Importante, il rapporto con Roma, anche in vista dell'Accordo di Associazione con l'UE. “Registriamo con sincero apprezzamento – hanno affermato i Capitani Reggenti eletti – il sostegno convinto che l'Italia offre alla Repubblica” in questo percorso. Non è mancato un richiamo al multilateralismo, e al ruolo di San Marino, nei consessi internazionali, per contribuire al rispetto dei diritti umani e alla promozione del dialogo interreligioso ed interculturale. Oltre alla necessità – sul fronte interno – di far progredire il Paese in tema di diritti civili, e superare ogni discriminazione. Essenziale – hanno ricordato Mirco Tomassoni e Luca Santolini – adottare politiche a tutela delle fasce più deboli della popolazione. La crisi globale, le cui ripercussioni si sono sentite anche sul Titano, ha portato a politiche di contenimento della spesa; ma nel Paese – ha rimarcato la Reggenza - “persiste un sistema di welfare tra i più avanzati”. Occorre contribuire equamente e collaborare per fronteggiare la crisi di bilancio; ma le strategie di sviluppo devono essere “compatibili con il mantenimento di un adeguato assetto sociale”. Valutato con estremo favore il percorso compiuto nella lotta all'illegalità ed alla corruzione, tramite il progressivo recepimento dei migliori standard internazionali. Davanti al Corpo Diplomatico e Consolare, poi, l'impegno ad esercitare il ruolo di garanti dell'unità nazionale; tutto ciò in un quadro caratterizzato – hanno sottolineato i Capi di Stato – da “forme di conflittualità diffuse e sterili diatribe” che portano ad un progressivo distacco dalle Istituzioni. Fenomeno alimentato anche dall'”utilizzo improprio dei mezzi di comunicazione, anche virtuali”. L'antidoto – è stato detto – è la riscoperta delle vere radici della Repubblica, la partecipazione democratica, il confronto. “Siamo certi – ha aggiunto la Reggenza – che i nostri cittadini non allenteranno l'innata capacità di reazione e risposta che, sempre, ha prevalso nei passaggi più critici”.
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