E’ il decano del corpo diplomatica e consolare, Paolo Romeo, a parlare a Palazzo Valloni, portando il saluto ai Capi di Stato, alle istituzioni e al popolo sammarinese. Nel messaggio augurale, Monsignor Romeo cita i valori portanti del mandato di Papa Giovanni Paolo II, “valori profondamente cristiani e dunque profondamente umani e che, nel terzo millennio, ribadiscono la centralità della persona umana e della sua inviolabile dignità. Libertà, giustizia, solidarietà e rispetto sono i valori fondanti delle società democratiche – dice - in particolare la libertà, fondamento di questa Repubblica”. Libertà e uguaglianza, ma anche la fraternità, un valore forse dimenticato: “E’ necessario incentivare strutture e leggi di promozione della fraternità, a partire da organismi quali le Nazioni Unite, ma anche dai singoli individui”. Principi e valori attuali, ma già scritti nella millenaria storia sammarinese: nei testi del 1600 si cita l’eredità lasciata dal Santo fondatore Marino che “abitatori del Titano li tenne come fratelli e non come sudditi”. Il richiamo poi alla costruzione della pace, pilastro che poggia innanzitutto sul diritto alla vita: “Uno scandalo – conclude - che nel villaggio globale si sprechino ricchezza nell’approvvigionamento di strumenti di morte, mentre mancano le risorse necessarie alla sussistenza di milioni di persone”.
Sono poi i Capi di Stato eletti a prendere la parola, associandosi al ricordo della figura del pontefice scomparso, dando il benvenuto al nuovo ambasciatore del Perù e ai rappresentanti consolari della Repubblica Ceca, Stati Uniti, Bulgaria. Vicinanza espressa poi al console generale degli Stati Uniti, chiamati ad affrontare la ricostruzione dopo la catastrofe dell’uragano Katrina. Un saluto particolare al Professor Luciano Canfora, oratore ufficiale della cerimonia di insediamento, e ai partecipanti alla XXVI Consulta dei sammarinesi residenti all’estero, perché riconfermi la propria validità di strumento di confronto tra cittadini sammarinesi interni ed esteri.
Entra nel vivo il discorso dei Capi di Stato neoeletti, con una ricognizioni sulla situazione internazionale. “Davanti a piaghe del millennio quali AIDS, povertà, discriminazione della donna, bisogna opporre i valori di libertà, tolleranza e rispetto, ma soprattutto far convergere l’impegno degli stati per costruire e tutelare la pace”. Ribadiscono il ruolo fondamentale della cooperazione, come strumento per garantire a tutti i popoli lo sviluppo, sconfiggere la povertà, cancellare squilibri. Invocano poi una riforma dell’ONU che sia raggiunta con il massimo grado di consenso: “Organizzazione migliore – dice Claudio Muccioli - significherà un mondo migliore”.
Poi la situazione interna del paese ricordando due appuntamenti: il 50esimo anniversario della nascita dell’ISS e il centenario dell’Arengo. “La nascita dell’ISS – dicono i Capi di Stato - portò a un nuovo sistema organizzativo permettendo a tutti i cittadini di essere assistiti e curati con la massima attenzione, garantendo tutela della salute”. Un traguardo importante quello dei 50 anni, che hanno portato al raggiungimento di alti standard di cura, facendo di San Marino uno dei paesi ai più alti livelli nelle classifiche dell’OMS. Poi il 25 marzo 2006: il primo centenario dell’Arengo - l’Assemblea dei Capi Famiglia – che significò apertura della Casa pubblica alla partecipazione del popolo. “L’Arengo – sostiene la Reggenza – è stato il punto di partenza per il sistema democratico della Repubblica, coinvolgendo tutti i capi famiglia, esteri e interni, senza perplessità. Occorre saper rinnovare il significato storico dell’Arengo, perché i cittadini trovino nello stato il punto di riferimento fondamentale e n e riscoprano l’appartenenza”. Un riferimento va al mondo dei giovani, futuro del paese, e al valore dello sport come elemento formativo delle giovani generazioni, nel contributo che offre allo sviluppo globale della persona. La Reggenza chiede alle istituzioni, in particolare alla scuola, di predisporre programmi per il pieno coinvolgimento dei giovani. L’ultimo accenno alla situazione politica e istituzionale della Repubblica, che si appresta a varare importanti riforme e leggi. Dalla Reggenza l’impegno a “garantire il più corretto confronto nelle sedi istituzionali”.
Sono poi i Capi di Stato eletti a prendere la parola, associandosi al ricordo della figura del pontefice scomparso, dando il benvenuto al nuovo ambasciatore del Perù e ai rappresentanti consolari della Repubblica Ceca, Stati Uniti, Bulgaria. Vicinanza espressa poi al console generale degli Stati Uniti, chiamati ad affrontare la ricostruzione dopo la catastrofe dell’uragano Katrina. Un saluto particolare al Professor Luciano Canfora, oratore ufficiale della cerimonia di insediamento, e ai partecipanti alla XXVI Consulta dei sammarinesi residenti all’estero, perché riconfermi la propria validità di strumento di confronto tra cittadini sammarinesi interni ed esteri.
Entra nel vivo il discorso dei Capi di Stato neoeletti, con una ricognizioni sulla situazione internazionale. “Davanti a piaghe del millennio quali AIDS, povertà, discriminazione della donna, bisogna opporre i valori di libertà, tolleranza e rispetto, ma soprattutto far convergere l’impegno degli stati per costruire e tutelare la pace”. Ribadiscono il ruolo fondamentale della cooperazione, come strumento per garantire a tutti i popoli lo sviluppo, sconfiggere la povertà, cancellare squilibri. Invocano poi una riforma dell’ONU che sia raggiunta con il massimo grado di consenso: “Organizzazione migliore – dice Claudio Muccioli - significherà un mondo migliore”.
Poi la situazione interna del paese ricordando due appuntamenti: il 50esimo anniversario della nascita dell’ISS e il centenario dell’Arengo. “La nascita dell’ISS – dicono i Capi di Stato - portò a un nuovo sistema organizzativo permettendo a tutti i cittadini di essere assistiti e curati con la massima attenzione, garantendo tutela della salute”. Un traguardo importante quello dei 50 anni, che hanno portato al raggiungimento di alti standard di cura, facendo di San Marino uno dei paesi ai più alti livelli nelle classifiche dell’OMS. Poi il 25 marzo 2006: il primo centenario dell’Arengo - l’Assemblea dei Capi Famiglia – che significò apertura della Casa pubblica alla partecipazione del popolo. “L’Arengo – sostiene la Reggenza – è stato il punto di partenza per il sistema democratico della Repubblica, coinvolgendo tutti i capi famiglia, esteri e interni, senza perplessità. Occorre saper rinnovare il significato storico dell’Arengo, perché i cittadini trovino nello stato il punto di riferimento fondamentale e n e riscoprano l’appartenenza”. Un riferimento va al mondo dei giovani, futuro del paese, e al valore dello sport come elemento formativo delle giovani generazioni, nel contributo che offre allo sviluppo globale della persona. La Reggenza chiede alle istituzioni, in particolare alla scuola, di predisporre programmi per il pieno coinvolgimento dei giovani. L’ultimo accenno alla situazione politica e istituzionale della Repubblica, che si appresta a varare importanti riforme e leggi. Dalla Reggenza l’impegno a “garantire il più corretto confronto nelle sedi istituzionali”.
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