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28 luglio tra riflessioni su libertà e democrazia, obiettivi del Governo e sfide della sinistra sammarinese

di Monica Fabbri
29 lug 2024

La festa del 28 luglio - anniversario della caduta del fascismo - porta inevitabilmente con sé una riflessione sui valori universali di libertà, democrazia e pace, basi su cui si fonda San Marino ma che in diverse parti del mondo sono ancora un miraggio. Il significato profondo di questa giornata, che ricorda il passato per difendere il futuro, rivive ogni anno grazie ad una tradizionale cerimonia commemorativa a cui partecipano le massime autorità dello Stato. E che nel contesto storico segnato da guerre e massacri, non lontano da noi, assume un senso ancor più forte. Momento culmine della cerimonia, dopo l’esecuzione dell’Inno nazionale, la deposizione da parte dei Capitani Reggenti Alessandro Rossi e Milena Gasperoni di una corona di alloro in Piazza della Libertà.

La riflessione si fa politica, con momenti di approfondimento. Ecco quindi che il Psd festeggia, oltre alla sconfitta del fascismo, anche la vittoria elettorale, per una ripartenza nel segno dei valori storici della sinistra sammarinese. I Segretari di Stato e i vertici del Partito Luca Lazzari e Matteo Rossi, fanno il punto sulle sfide della nuova legislatura delineando l'azione di governo. Si parla di scuola con Teodoro Lonfernini, di riforme istituzionali con Andrea Belluzzi e di lavoro con Alessandro Bevitori. Federico Pedini Amati, confermato al turismo, prosegue nel solco della continuità. A fare da sfondo l'Accordo di Associazione, per tutti una priorità. Giovanna Cecchetti, per Alleanza Riformista, ribadisce l'impegno per una effettiva parità tra uomini e donne sia sul piano politico che lavorativo.

In parallelo – al Parco Ausa – il dibattito sulla sinistra fra storia e futuro. Appuntamento che ha visto a confronto Dalibor Riccardi di Libera, Erik Casali del Partito Socialista e Gerardo Giovagnoli del Psd. La coalizione viene intesa come punto di partenza e non di arrivo. Forte il richiamo all'unità, e alla costruzione di qualcosa di più strutturato, con l'invito a non perdere l'occasione. Perché dopo decenni – è stato detto – due forze del centro sinistra rilevanti dal punto di vista numerico e politico si ritrovano insieme al governo. E l'esaurimento dell'esperienza dei movimenti ha lasciato un'ampia fetta di elettorato che può essere riconquistata.





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