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Abolizione quorum, Comitato promotore: Democrazia diretta

8 dic 2013
Abolizione quorum, Comitato promotore: Democrazia diretta
Abolizione quorum, Comitato promotore: Democrazia diretta
E’ in questo momento particolarmente delicato per il futuro del Paese, nel quale viene ad evidenziarsi tutta l'inadeguatezza di uno Stato nel trovare nuovi percorsi di sviluppo e veri equilibri di equità sociale, che si forma il Comitato promotore del referendum abrogativo del “quorum”.
Infatti, nonostante il Consiglio Grande e Generale abbia recentemente modificato la normativa sui referendum, accogliendo alcune delle indicazioni contenute nella legge di iniziativa popolare presentata dalla cittadinanza, purtroppo l'ostacolo più grande ad una vera democrazia diretta, è stato solo ridotto, ma non eliminato.
E’ questo il momento di decidere di favorire, attraverso l’eliminazione d’ingiusti ostacoli, il ricorso a un istituto di democrazia diretta che completa e facilita l’esercizio della sovranità popolare, e quindi, perché chiediamo l’abrogazione del quorum? Perché il voto ha una duplice espressione; comporta diritti e doveri per il cittadino.
Quando si tratta di scegliere la maggioranza politica che rappresenterà l’elettore per i cinque anni di legislatura, il voto possiede la sua duplice valenza ma, quando si parla di referendum, il dovere viene messo in secondo piano appunto perché è presente il quorum, ossia questa soglia minima di voti che, se non superata, non permette di considerare valida l’espressione di voto dei cittadini.
Questo limite nelle votazioni referendarie non possiede una motivazione particolare se non quella di limitare il diritto di partecipazione alla vita dello Stato da parte dei cittadini. E quando si parla di “partecipazione”, è da intendersi come espressione di voto attiva. La possibilità di esprimere il proprio voto “indirettamente” NON recandosi alle urne (possibile solamente perché previsto un quorum) non è espressione di una democrazia completa.
Il mantenimento del quorum fino ad oggi, si giustifica solo per l'infondato timore che la cittadinanza che partecipa non sia matura per deliberare sulle sorti del suo Paese. Crediamo che chi ragiona in questo modo, ponga l'accento della validità di una interrogazione referendaria, sulla quantità dei cittadini interessati ad esprimere la propria scelta, e non sulla qualità. Con questo intendiamo sottolineare che tutti i cittadini possono influenzare le sorti del loro Paese, anzi devono!
In conclusione, citando la Dichiarazione dei Diritti dei Cittadini, “la sovranità della Repubblica risiede nel popolo”, cioè nei cittadini stessi. Non è specificato in nessun articolo che questo diritto deve essere limitato da logiche atte a negare la validità di un voto correttamente espresso! Ed è proprio tramite questo referendum, che desideriamo concedere completa sovranità ai cittadini!

Comunicato stampa Pier Marino Bacciocchi (Legale Rappresentante)

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