La questione pensioni, che ha visto subito un coro di no da parte delle associazioni di categoria all’aumento dei minimi contributivi per commercianti e artigiani, vede anche la forte preoccupazione del Partito Democratico Cristiano, legata all’abrogazione del secondo pilastro.
“Eravamo al governo quando abbiamo approvato la riforma della previdenza – commenta il segretario Pier Marino Menicucci – e abbiamo lavorato per migliorarla. Anche se rappresentava un provvedimento impopolare, andava fatta per responsabilità verso il paese e per garantire un futuro ai giovani”.
Sul secondo pilastro, il Pdcs ha sempre lavorato nell’ottica di arrivare a pensioni le più elevate possibili per mantenere alti standard di vita, "la sua abolizione - prosegue Menicucci - rischia di vanificare il lavoro fatto, perché il solo primo pilastro non garantisce pensioni sufficienti alle nuove generazioni, e allo stesso tempo provocherà ritardi nell’affrontare con forza il problema previdenziale, ipotizzando interventi in futuro ancora più onerosi e pesanti".
Un vuoto legislativo che è irresponsabile per il segretario Dc: "Bisognerà poi vedere come sarà tradotto in legge l’ ordine del giorno approvato, ma resta l’incertezza, perché rende il secondo pilastro facoltativo, facendo sì che il monte denaro sia più basso rispetto all’obbligatorietà. Secondo aspetto: qualcuno potrebbe essere tentato di non aderirvi e ritrovarsi con la sola pensione a ripartizione e, con i tempi che corrono, non permettersi un adeguato stile di vita".
Insomma, per la Dc l’atto del governo è pericoloso dal punto di vista sociale. “Non ci sottrarremo - conclude Menicucci - qualunque sia il nostro ruolo, per dare un contributo al passaggio legislativo dell’ordine del giorno”.
“Eravamo al governo quando abbiamo approvato la riforma della previdenza – commenta il segretario Pier Marino Menicucci – e abbiamo lavorato per migliorarla. Anche se rappresentava un provvedimento impopolare, andava fatta per responsabilità verso il paese e per garantire un futuro ai giovani”.
Sul secondo pilastro, il Pdcs ha sempre lavorato nell’ottica di arrivare a pensioni le più elevate possibili per mantenere alti standard di vita, "la sua abolizione - prosegue Menicucci - rischia di vanificare il lavoro fatto, perché il solo primo pilastro non garantisce pensioni sufficienti alle nuove generazioni, e allo stesso tempo provocherà ritardi nell’affrontare con forza il problema previdenziale, ipotizzando interventi in futuro ancora più onerosi e pesanti".
Un vuoto legislativo che è irresponsabile per il segretario Dc: "Bisognerà poi vedere come sarà tradotto in legge l’ ordine del giorno approvato, ma resta l’incertezza, perché rende il secondo pilastro facoltativo, facendo sì che il monte denaro sia più basso rispetto all’obbligatorietà. Secondo aspetto: qualcuno potrebbe essere tentato di non aderirvi e ritrovarsi con la sola pensione a ripartizione e, con i tempi che corrono, non permettersi un adeguato stile di vita".
Insomma, per la Dc l’atto del governo è pericoloso dal punto di vista sociale. “Non ci sottrarremo - conclude Menicucci - qualunque sia il nostro ruolo, per dare un contributo al passaggio legislativo dell’ordine del giorno”.
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