E’ un tentativo in extremis, quello del Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Fabio Berardi, di integrare l’accordo di cooperazione economica con la Repubblica Italiana, di apportare cioè all’articolo 1 quei chiarimenti necessari richiesti dall’alleato di Governo. Berardi è a Roma per una serie di consultazioni diplomatiche, per sondare la possibilità che il ministro Fini accolga la richiesta di integrazione del testo, di corredarlo di una nota che diventi parte integrante dell’intesa. I vertici democristiani lo ritengono un atto irrinunciabile e lo hanno confermato agli alleati e agli attori della diplomazia, che sono scesi in campo. Nulla esclude che all’ultimo momento la Farnesina possa decidere di rinviare ulteriormente la visita di lunedì; la voce circolava insistentemente oggi, ma al momento non c’è alcuna conferma ufficiale. Così come, secondo fonti autorevoli in casa democristiana, la direzione convocata per domani in via delle Scalette, in assenza di segnali chiari, possa decidere anche un atto forte. Le tensioni, indubbiamente, ci sono e lo dimostrano le dichiarazioni rilasciate al Tg San Marino dal segretario DC e dal presidente del PSD. Un accordo che rischia di generare dunque una crisi all’interno della maggioranza. Le notizie da Roma sull’esito dell’attività diplomatica e le prossime ore appaiono determinanti. Il testo dell’articolo contestato recita testualmente: 'le due parti riconoscono il comune interesse allo sviluppo nella Repubblica di San Marino di un sistema finanziario stabile, strettamente interconnesso a quello italiano ed europeo, soggetto ad una vigilanza adeguata, in assenza di condizioni discorsive della concorrenza nei rapporti delle istituzioni creditizie e finanziarie, sammarinesi e italiane, con i residenti nell’altro paese. Al fine di realizzare questo obiettivo - e qui cominciano le note dolenti, che hanno scatenato le reazioni - la parte sammarinese si impegna a recepire, nell’ordinamento della Repubblica, i principi e gli istituti rilevanti della normativa comunitaria e italiana in materia finanziaria. La parte italiana si impegna a fornire ampia collaborazione, le cui modalità saranno concordate nell’ambito del comitato di contatto, costituito ai sensi della convenzione in materia di rapporti finanziari e valutari del 1991'.
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