Superata l’empasse per la mancata firma sammarinese del 2006, “nel suo complesso il tavolo tecnico ha trovato un punto di sintesi”, riferisce il segretario Stolfi. Le due delegazioni, nell’ultimo incontro di giugno, si sono riservate di parlare con le rispettive amministrazioni. L’ok è arrivato dalla Farensina. I buoni rapporti tra i due responsabili agli Esteri ci sono, ma manca ancora il via libera del Ministero dell’Economia: “Aspettiamo di conoscere se l’ accordo trovato è condiviso – prosegue Stolfi - e quindi andare alla firma, altrimenti torneremo al tavolo di confronto”. Si procede a tappe. C’è una intesa sugli aspetti fiscali. In particolare il famigerato articolo 12. “Così come stato esaminato nel tavolo tecnico – aggiunge Stolfi – prevede il rimando ad un accordo specifico in materia fiscale”. San Marino avrebbe così ottenuto che non si faccia riferimento allo scambio di informazioni sul modello Ocse, ma potrebbe seguire la falsariga dell’accordo concordato con il Governo Prodi. Sul versante frontalieri c’è l’impegno a procedere sulla strada fin qui seguita: cioè prevedere una norma definitiva che stabilisca una volta per tutte la percentuale di doppia imposizione per i lavoratori italiani, senza il rimando annuale alla finanziaria. Un terreno che ha perso l’urgenza dopo i passi avanti compiuti da San Marino sulla stabilizzazione. Parallelamente agli altri aspetti con il nuovo governo italiano è ripreso anche il tavolo della cooperazione, sul quale San Marino ha riscontrato buone aperture. Oltre agli argomenti in campo ambientale ed energetico, prevista una apertura generica a nuovi settori che consentirà in futuro di non dover rimettere mano ad un accordo bilaterale.
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