Da un ramo all'altro del parlamento. La legge di ratifica dell'accordo contro le doppie imposizioni fiscali si prepara ad essere valutata al Senato. Dopo il voto di Montecitorio la strada sembra in discesa. È un clima piuttosto disteso quello che si registra al Senato, in merito all'accordo fra Italia e San Marino in materia fiscale. Si sta lavorando per instradare, o meglio per incardinare, come si dice nel linguaggio parlamentare, l'iter di approvazione da parte del secondo ramo del parlamento italiano.
Il voto unanime della Camera dei Deputati ha caricato ancora di più di significato il passaggio della ratifica, denotando una condivisione massima sulla necessità di arrivare al più presto a chiudere una pratica aperta da troppo tempo, più di un decennio, e gravida di troppe e a volte incomprensibili tensioni, che hanno provocato pesanti effetti non solo sul Titano. La strada a Palazzo Madama appare dunque tutta in discesa. Conversando con i Senatori dei diversi raggruppamenti, si intuisce la sensibilità e anche la precisa volontà di aprire una nuova fase nelle relazioni fra i due Paesi. Il primo passaggio sarà quello della discussione in Commissione Esteri del Senato, il cui Presidente, Pier Ferdinando Casini, aveva già assicurato la massima celerità conversando, nei giorni scorsi, con il segretario della democrazia cristiana sammarinese, Marco Gatti. Secondo indiscrezioni, già dalla prossima settimana potrebbe aprirsi l'esame del provvedimento di ratifica in Commissione e questo consentirebbe di affrontare il testo nei suoi vari articoli e prepararsi per il voto.
Non è ancora chiaro se saranno necessari altri passaggi, come avvenuto alla Camera, nelle commissioni Finanze e Bilancio o se si potrà andare subito al voto. Lo si capirà nel momento del dibattito, se ci saranno richieste di approfondimenti e pareri ulteriori. Intanto c'è da segnalare uno stretto pressing da parte dei parlamentari del territorio, in un ritrovato e rinnovato clima di fiducia, e nella convinzione che si aprano opportunità interessanti per entrambe le realtà. Questo non può che essere foriero di buoni risultati come quello appena raggiunto a Montecitorio.
Sergio Barducci
Il voto unanime della Camera dei Deputati ha caricato ancora di più di significato il passaggio della ratifica, denotando una condivisione massima sulla necessità di arrivare al più presto a chiudere una pratica aperta da troppo tempo, più di un decennio, e gravida di troppe e a volte incomprensibili tensioni, che hanno provocato pesanti effetti non solo sul Titano. La strada a Palazzo Madama appare dunque tutta in discesa. Conversando con i Senatori dei diversi raggruppamenti, si intuisce la sensibilità e anche la precisa volontà di aprire una nuova fase nelle relazioni fra i due Paesi. Il primo passaggio sarà quello della discussione in Commissione Esteri del Senato, il cui Presidente, Pier Ferdinando Casini, aveva già assicurato la massima celerità conversando, nei giorni scorsi, con il segretario della democrazia cristiana sammarinese, Marco Gatti. Secondo indiscrezioni, già dalla prossima settimana potrebbe aprirsi l'esame del provvedimento di ratifica in Commissione e questo consentirebbe di affrontare il testo nei suoi vari articoli e prepararsi per il voto.
Non è ancora chiaro se saranno necessari altri passaggi, come avvenuto alla Camera, nelle commissioni Finanze e Bilancio o se si potrà andare subito al voto. Lo si capirà nel momento del dibattito, se ci saranno richieste di approfondimenti e pareri ulteriori. Intanto c'è da segnalare uno stretto pressing da parte dei parlamentari del territorio, in un ritrovato e rinnovato clima di fiducia, e nella convinzione che si aprano opportunità interessanti per entrambe le realtà. Questo non può che essere foriero di buoni risultati come quello appena raggiunto a Montecitorio.
Sergio Barducci
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