Una nomina legittima ma una conflittualità politica che comprometterebbe la tenuta reputazionale di Cassa di Risparmio e anche la sua fase di rilancio. Così il Presidente della banca Nicola Romito, spiega le ragioni che lo hanno portato a dimettersi. Me ne vado, scrive, perchè sono “venuti meno quegli indefettibili presupposti di coesione politica ai quali avevo condizionato l’accettazione dell’incarico”. A chi ha tentato di sollevare sulla mia persona, senza conoscere il mio percorso professionale, questioni reputazionali per i ruoli che ho ricoperto in Banca MPS – sottolinea - rispondo che mai in un quadro mediatico senza precedenti, come quello che ha riguardato il Monte dei Paschi di Siena, sono stato interessato da alcuna contestazione da parte di qualsivoglia autorità giudiziaria per le vicende che hanno interessato quella Banca. L’iniziativa di rimettere il mandato, non ha alcun nesso con il mio stato di diritto, rinadisce Romito. “La mia nomina è legittima e non confligge con alcun articolo dello statuto vigente della Cassa – se avessi avuto conoscenza delle modifiche in corso avrei assunto inizialmente un atteggiamento diverso – né con le disposizioni emanate dalle Autorità di Vigilanza. In altro contesto, aggiunge, non so se avrei assunto la decisione di dimettermi e non so nemmeno se questa sia la migliore delle opzioni possibili nell'interesse della Cassa. Ha prevalso la volontà di sottrarre le componenti istituzionali che mi hanno sostenuto - alle quali resto grato per la stima e la considerazione mostrata - a dispute strumentali inutili e dannose. “Unire alle gravi debolezze economico patrimoniali della Banca, frutto di scelte manageriali inadeguate, la conflittualità politica comprometterebbe questo si, conclude Romito, la tenuta reputazionale della Banca, pregiudicandone anche la fase di rilancio. Dal governo arriva il ringraziamento per la sensibilità dimostrata in questa delicata fase istituzionale. Nel ribadire che le dimissioni di Nicola Romito sono un atto assolutamente “non scontato”, scrive Simone Celli, rilevo che le stesse ne confermano l'elevato spessore morale e professionale, dimostrando ancora – ove ve ne fosse bisogno – la fondatezza delle motivazioni che avevano portato l'assemblea dei Soci di Cassa a nominarlo presidente del Consiglio d'amministrazione.
Sonia Tura
Sonia Tura
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