Il Partito dei Democratici si definisce forza europeista, pone il progetto di adesione all’Europa al centro della priopria strategia politica e chiede di avviare al più presto le procedure dell’adesione. Secondo il segretario Giuseppe Morganti, i pro e contro verranno valutati in itinere e la decisione finale spetterà solo ai cittadini, attraverso lo strumento referendario.
Dello stesso avviso il PSS: per il segretario Mauro Chiaruzzi “la domanda di adesione è urgente e prioritaria; i pro e i contro – dice - più che essere studiati a tavolino e a priori andranno valutati quando l’Europa risponderà alla richiesta del Titano”.
Cautela in casa DC: “Per il presidente Cesare Gasperoni mancano ancora le condizioni per una richiesta formale di adesione”: sì ad un avvicinamento graduale e attenzione a valutare vantaggi e svantaggi di un eventuale ingresso tra i 25.
San Marino-Europa: un nodo prioritario e “un rapporto troppo a lungo trascurato” per Tito Masi di Alleanza Popolare, Che sottolinea l’urgenza di avviare il confronto direttamente con l’interlucutore europeo: “Studi ne son stati fatti, consulenze ne abbiamo avute – ricorda – ed è arrivato il momento di sederci al tavolo con l’Europa e verificare le prospettive per una piena adesione, a condizione di avere clausole di salvaguardia che tengano conto delle peculiarità e delle dimensioni del Paese”.
A chiedere un confronto diretto con l’Unione Europea è anche Augusto Casali del Partito Socialista Nuova San Marino, che si dichiara convinto della vocazione all’Europa della Repubblica. Frena, però, gli entusiasmi : “davanti ad un discorso troppe volte avviato – sostiene - e mai seriamente portato avanti”.
Convinto della necessità di un rapporto proficuo e di integrazione con l’Unione Europea è Ivan Foschi di Rifondazione Comunista che auspica però che prima di discutere di forma e status giuridico – pre-adesione o partenariato – si valutino attentamente costi e benefici”.
Conoscere i Pro e contro. A chiederlo sono anche i Popolari sammarinesi: “Solo allora si potrà iniziare un pecorso di valutazione. Invocano poi lo strumento referendario: “l’ultima parola su una eventuale adesione spetta ai cittadini e non alla politica”.
Dello stesso avviso Alleanza Nazionale: “Sul tavolo manca la lista dei vantaggi e degli svantaggi”. Altre poi le priorità per il segretario Glauco Sansovini, quali la conclusione dell’accordo di cooperazione con l’Italia. Dubbi espressi anche sull’interesse da parte dell’Europa ad avere tra i suoi membri un piccolo stato come San Marino.
Preoccupazione simile a quella sollevata da Giuseppe Rossi dei Sammarinesi per la Libertà: “Per caratteristiche la Repubblica non è uno stato appetibile per l’Unione”. L’Europa per Rossi deve essere il primo interlocutore, una sorta di supervisore che aiuti e guidi San Marino verso la strada dell’integrazione. No, per i sammarinesi per la libertà, ad una preadesione che contempli deroghe, vincoli e regole, ma sì ad un percoso di avvicinamento fatto di accordi e rapporti con i singoli stati.
Dello stesso avviso il PSS: per il segretario Mauro Chiaruzzi “la domanda di adesione è urgente e prioritaria; i pro e i contro – dice - più che essere studiati a tavolino e a priori andranno valutati quando l’Europa risponderà alla richiesta del Titano”.
Cautela in casa DC: “Per il presidente Cesare Gasperoni mancano ancora le condizioni per una richiesta formale di adesione”: sì ad un avvicinamento graduale e attenzione a valutare vantaggi e svantaggi di un eventuale ingresso tra i 25.
San Marino-Europa: un nodo prioritario e “un rapporto troppo a lungo trascurato” per Tito Masi di Alleanza Popolare, Che sottolinea l’urgenza di avviare il confronto direttamente con l’interlucutore europeo: “Studi ne son stati fatti, consulenze ne abbiamo avute – ricorda – ed è arrivato il momento di sederci al tavolo con l’Europa e verificare le prospettive per una piena adesione, a condizione di avere clausole di salvaguardia che tengano conto delle peculiarità e delle dimensioni del Paese”.
A chiedere un confronto diretto con l’Unione Europea è anche Augusto Casali del Partito Socialista Nuova San Marino, che si dichiara convinto della vocazione all’Europa della Repubblica. Frena, però, gli entusiasmi : “davanti ad un discorso troppe volte avviato – sostiene - e mai seriamente portato avanti”.
Convinto della necessità di un rapporto proficuo e di integrazione con l’Unione Europea è Ivan Foschi di Rifondazione Comunista che auspica però che prima di discutere di forma e status giuridico – pre-adesione o partenariato – si valutino attentamente costi e benefici”.
Conoscere i Pro e contro. A chiederlo sono anche i Popolari sammarinesi: “Solo allora si potrà iniziare un pecorso di valutazione. Invocano poi lo strumento referendario: “l’ultima parola su una eventuale adesione spetta ai cittadini e non alla politica”.
Dello stesso avviso Alleanza Nazionale: “Sul tavolo manca la lista dei vantaggi e degli svantaggi”. Altre poi le priorità per il segretario Glauco Sansovini, quali la conclusione dell’accordo di cooperazione con l’Italia. Dubbi espressi anche sull’interesse da parte dell’Europa ad avere tra i suoi membri un piccolo stato come San Marino.
Preoccupazione simile a quella sollevata da Giuseppe Rossi dei Sammarinesi per la Libertà: “Per caratteristiche la Repubblica non è uno stato appetibile per l’Unione”. L’Europa per Rossi deve essere il primo interlocutore, una sorta di supervisore che aiuti e guidi San Marino verso la strada dell’integrazione. No, per i sammarinesi per la libertà, ad una preadesione che contempli deroghe, vincoli e regole, ma sì ad un percoso di avvicinamento fatto di accordi e rapporti con i singoli stati.
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