Tassazione sui redditi da deposito bancario, aliquote impositive e tutela della riservatezza al centro del colloquio che il Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Fabio Berardi, ha tenuto a Bruxelles, con il Commissario Europeo per il mercato interno, Frits Bolkestein. Nei giorni scorsi il responsabile della fiscalità dell’Unione aveva chiesto all’Italia un sostegno per superare le difficoltà nella trattativa con San Marino, difficoltà che sembrerebbero avviate verso una risoluzione grazie ad una annunciata disponibilità della Repubblica di ragionare sulle aliquote impositive. Il Titano, infatti, mira a raggiungere con l’Unione un accordo del tutto simile a quello accolto dalla Svizzera, nel quale si accetta una tassazione per i redditi da risparmio dei cittadini non residenti ma si conserva il segreto bancario. “La nostra volontà – dichiarano le autorità del Titano – sul fronte della riservatezza, resta ferma”. L’aspetto fondamentale sul quale poggia l’accordo con la Svizzera, è l’impegno assunto dal governo elvetico per introdurre una tassazione progressiva, dopo il 2010. Una trattenuta del 15 per cento per i primi tre anni, poi del 20 e successivamente fino al limite massimo del 35 per cento, mantenendo però il criterio della riservatezza, cioè il segreto bancario. L’importo della tassazione verrà riversato poi al paese di provenienza del risparmiatore in misura del 75 per cento. Solo in caso di frode fiscale o di delitti fiscali, la Svizzera si impegna a fornire una assistenza amministrativa agli stati membri dell’Unione, dietro richiesta motivata. Il Titano intende adottare misure analoghe per il proprio sistema bancario che, stando alle valutazioni dei tecnici, consentirebbero di mantenere buone relazioni con l’Unione Europea e, allo stesso tempo, accrescere l’interesse della piazza finanziaria sammarinese agli occhi delle società attive a livello internazionale.
Riproduzione riservata ©