![Alleanza Popolare sui problemi della giustizia](https://sanmarinortv.sm/media/cache/fe_article_detail_full_half/uploads/img/photo/5c/5c806c532668738e3fb34ac3fd0a36b7f54e0b2d5708.jpg)
Alleanza Popolare torna sulla questione giustizia e spinge l’acceleratore. “Questa volta – dichiara il capogruppo, Tito Masi – abbiamo intenzione di andare fino in fondo”. Tutto prende le mosse dal cosiddetto caso patente, un fatto marginale, almeno all’inizio, trasformato poi – sono le parole di Valeria Ciavatta, in una valanga. Si sono messe in moto situazioni – gli fa eco il coordinatore, Roberto Giorgetti - che hanno messo a repentaglio il sistema giudiziario sammarinese. Lungo è l’elenco delle interpellanze presentate da AP, dettagliata la ricostruzione di tutta la vicenda sotto il profilo giudiziario “Ci sono cose che non tornano – dichiara il consigliere Ciavatta – riteniamo ci siano anche responsabilità del governo, se non altro per aver lasciato gestire le cose in questo modo”. L’affondo arriva da Tito Masi: “Il segretatio Francini – tuona – se ne deve andare, deve rassegnare le sue dimissioni. Al di là dell’aspetto giudiziario - aggiunge – dovrà rispondere al Consiglio Grande e Generale”. Nel mirino di Alleanza Popolare anche il giudice Ceccarini, la cui scelta di chiedere il parere del Collegio Garante sul caso del collega Buriani viene contestata. “Così – spiega Valeria Ciavatta – si rischia di bloccare il meccanismo della giustizia”. “Ci sono tutti gli elementi – aggiunge Masi – perché sia avviata un’azione di sindacato nei confronti del giudice Ceccarini. La Commissione Giustizia o il Consiglio Giudiziario dovrebbero farlo”. Poi la minaccia di ricorrere agli organismi internazionali, Unione Interparlamentare e Consiglio d’Europa nel caso la maggioranza continuasse a non dare risposta all’interpellanza sulle ragioni della trasferta di Francini. Sdegnata per la mancata spiegazione, AP ripresenterà la stessa interpellanza cambiandone solo la data. “Se il silenzio dovesse continuare – spiega Masi – chiederemo la tutela del nostro diritto di parlamentari”.
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