Mentre sembra sfumare l'ipotesi ballottaggio e sarebbe sempre più vicino l'accordo tra Democrazia e Libertà e Libera-Psd, emergono una serie di malumori all'interno della coalizione vincente. Dopo i direttivi di Dc e Ar ieri sera, Alleanza Riformista esprime perplessità per un'eventuale intesa con Libera e Psd. “Preferiremmo un esecutivo politico e non di compromesso”, afferma il segretario agli Interni uscente, Gian Nicola Berti, che rivendica la necessità di avere una maggioranza diretta espressione degli elettori. Per questo Ar vedrebbe con favore l'opzione ballottaggio.
Berti non nasconde perplessità su un'intesa con Libera-Psd. Su una serie di temi come, ad esempio, il territorio e la sanità, spiega, le posizioni sono molto distanti, soprattutto con Libera. “Bisogna capire se l'esecutivo che verrà – prosegue - andrà verso le nostre politiche o sulle loro”. Non si tratta, però, di una dichiarazione di guerra: Ar, che ha ottenuto 4 seggi, mette in chiaro che non si opporrà alla possibile alleanza e garantisce impegno per, scrive, “cercare le migliori soluzioni per il bene del Paese”. Berti, però, lancia una provocazione: “Se si vuole fare un Governo programmatico e non politico – afferma – allora creiamo un esecutivo di tecnici”. In questo caso, la forza politica potrebbe rinunciare a un proprio rappresentante in Congresso.
Il confronto tra le due coalizioni prosegue: su questo sta lavorando la Dc che lascia aperto il dialogo anche con altri partiti, partendo dal programma di Governo e dalla necessità di creare un rapporto di fiducia tra i protagonisti della nuova maggioranza. In uno scenario in continuo cambiamento, Domani Motus Liberi rinnova la propria disponibilità ad entrare nel prossimo esecutivo. E allontana le critiche di chi la vorrebbe come forza anti-europeista. Questa sera il direttivo di Libera. Le nuove consultazioni riprenderanno, probabilmente, già domani, vista la scadenza del 27 giugno.