"Non partecipare è un errore". Stolfi non ha risparmiato critiche alla Fratellanza Sammarinese di New York che quest’anno manca all’appuntamento della Consulta. Il Segretario di Stato agli esteri, presidente onorario dell’organismo, ha invece avallato e condiviso la scelta di sostituire, nel programma ufficiale, la santa messa, con un sobrio omaggio floreale al Santo, lasciando alla coscienza di ciascuno la decisione di partecipare al rito religioso. Stolfi ha anche spiegato perché è stata meglio precisata la norma sulle incompatibilità tra incarichi diplomatici e rappresentanti in Consulta. Con il sistema della delega qualcuno aggirava il problema e il Congresso di Stato non ci sta a farsi prendere in giro. Parole che qualcuno ha interpretato come un implicito rimprovero, rivolto, sempre a esponenti della comunità newyorkese. Il Segretario agli esteri ha espresso rammarico per l’inamissiblità della verifica di costituzionalità del controverso articolo 7 delle legge sulla cittadinanza. "Sarebbe stato meglio se i Garanti – ha affermato – avessero potuto pronunciarsi".
La Consulta però non demorde. All’unanimità ha incaricato i legali che stanno seguendo i ricorsi di andare avanti e procedere con l’appello del ricorso anche perché c’è qualche giovane sammarinese residente in Italia, che non può votare ne a San Marino ne in Italia. Un’anomalia abnorme, la definisce la comunità dell’Emilia, che chiederà di intervenire al parlamento, proponendo una istanza d’arengo ad hoc domenica prossima. La riforma elettorale, nonostante una condivsione di massima dell’impianto generale, viene però bocciata dalla Presidente della Consulta, perché non sposta nulla per i residenti all’estero: il contestato articolo 7 non è stato toccato, non si potrà votare a distanza e il doppio turno penalizza chi viene a votare da lontano.
La Consulta però non demorde. All’unanimità ha incaricato i legali che stanno seguendo i ricorsi di andare avanti e procedere con l’appello del ricorso anche perché c’è qualche giovane sammarinese residente in Italia, che non può votare ne a San Marino ne in Italia. Un’anomalia abnorme, la definisce la comunità dell’Emilia, che chiederà di intervenire al parlamento, proponendo una istanza d’arengo ad hoc domenica prossima. La riforma elettorale, nonostante una condivsione di massima dell’impianto generale, viene però bocciata dalla Presidente della Consulta, perché non sposta nulla per i residenti all’estero: il contestato articolo 7 non è stato toccato, non si potrà votare a distanza e il doppio turno penalizza chi viene a votare da lontano.
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