A proposito della Costituzione di parte civile dello Stato nei procedimenti penali,
Alleanza Popolare è fiera di ricordare che il primo dei Governi a cui ha partecipato dal 2006 ad oggi, lo ha già deciso con la delibera n. 1 del 24 aprile 2007.
Con lungimiranza -oggi possiamo dire- ed imparzialità, su proposta del nostro ex Segretario di Stato per gli Affari Interni, è stato stabilito, tramite la delibera citata, che l’Avvocatura dovesse e debba costituirsi parte civile “d’ufficio”, e cioè senza necessità di input politico o di delibere, ogni volta che la Repubblica possa considerarsi parte offesa dal reato, o abbia subito danni patrimoniali o morali.
Questo, tanto che si tratti di danni materiali alle cose pubbliche, per semplici atti di vandalismo, o che si tratti invece di gravi casi di diffamazione verso la Repubblica o, ancora, che si tratti di corruzione.
Ciò non solo per dimostrare il biasimo delle istituzioni ma anche per tutelare il patrimonio, l’immagine e il prestigio dello Stato, con imparzialità, e quindi d’ufficio, cioè senza necessità di decisioni di governo, passibili di valutazioni politiche.
Ora, quindi, ciò che conta dal punto di vista operativo è verificare gli esiti di questa attività legale ed istituzionale, in modo da assicurare le azioni civili ed il ristoro dei danni, anche e soprattutto in questo particolare momento, ed in riferimento ai fatti che stanno emergendo. AP spera, con queste poche righe, non solo di aver ricordato quanto è già stato fatto, tra mille difficoltà, in passato; ma anche di aver segnalato la via e le modalità più proficue per realizzare concretamente gli intenti da più parti espressi. AP assicura piena collaborazione a quanti vogliano impegnarsi su questa strada.
Alleanza Popolare è fiera di ricordare che il primo dei Governi a cui ha partecipato dal 2006 ad oggi, lo ha già deciso con la delibera n. 1 del 24 aprile 2007.
Con lungimiranza -oggi possiamo dire- ed imparzialità, su proposta del nostro ex Segretario di Stato per gli Affari Interni, è stato stabilito, tramite la delibera citata, che l’Avvocatura dovesse e debba costituirsi parte civile “d’ufficio”, e cioè senza necessità di input politico o di delibere, ogni volta che la Repubblica possa considerarsi parte offesa dal reato, o abbia subito danni patrimoniali o morali.
Questo, tanto che si tratti di danni materiali alle cose pubbliche, per semplici atti di vandalismo, o che si tratti invece di gravi casi di diffamazione verso la Repubblica o, ancora, che si tratti di corruzione.
Ciò non solo per dimostrare il biasimo delle istituzioni ma anche per tutelare il patrimonio, l’immagine e il prestigio dello Stato, con imparzialità, e quindi d’ufficio, cioè senza necessità di decisioni di governo, passibili di valutazioni politiche.
Ora, quindi, ciò che conta dal punto di vista operativo è verificare gli esiti di questa attività legale ed istituzionale, in modo da assicurare le azioni civili ed il ristoro dei danni, anche e soprattutto in questo particolare momento, ed in riferimento ai fatti che stanno emergendo. AP spera, con queste poche righe, non solo di aver ricordato quanto è già stato fatto, tra mille difficoltà, in passato; ma anche di aver segnalato la via e le modalità più proficue per realizzare concretamente gli intenti da più parti espressi. AP assicura piena collaborazione a quanti vogliano impegnarsi su questa strada.
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