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Appello del Vescovo in vista del voto. "Senza esercizio di responsabilità si finisce per essere sudditi"

Monsignor Turazzi invita i cittadini ad andare a votare. Su maternità e fine vita: "Non si neghi il primo e fondamentale dei diritti, che è quello di vivere”.

di Monica Fabbri
16 nov 2019
Mons. Andrea TurazziAppello del Vescovo in vista del voto. "Senza esercizio di responsabilità si finisce per essere sudditi"
Appello del Vescovo in vista del voto. "Senza esercizio di responsabilità si finisce per essere sudditi"

“Tutti siamo chiamati ad una grande responsabilità: la crisi economica è solo un aspetto, più drammatica quella valoriale che attraversa relazioni, famiglie, giustizia e coscienze”. Così Monsignor Turazzi, che si appella ai sammarinesi affinché non manchino all'appuntamento elettorale, “di andare al voto – scrive - lo chiedono la Dichiarazione dei diritti dei cittadini e le nostre tradizioni di democrazia e di libertà. Senza esercizio di responsabilità e di partecipazione si finisce per essere «sudditi piuttosto che cittadini».

Il vescovo si sofferma sulla politica come servizio e mette in guardia dall’individualismo, “tentazione sempre in agguato”. Guarda ai giovani candidati presenti in tutti gli schieramenti, “ che testimoniano il superamento dei soliti pregiudizi che sfiduciano la prassi politica. E che possono offrire entusiasmo, proposte originali, rinnovamento”. Invita al rispetto: avversari sì, nemici mai.

E nel confronto, senza venir meno ai propri principi ideali e al mandato ricevuto “è possibile – dice - il compromesso”, inteso come mediazione virtuosa per il bene comune. Si aspetta siano attuate le proposte più urgenti, riguardanti la famiglia, l’educazione, la scuola, l’università. “Siano prioritarie – scrive - le scelte in favore dei più deboli, di chi ha bisogno di solidarietà, lavoro e assistenza sociale dei più deboli tra i deboli a cui non si deve negare il primo e fondamentale dei diritti, che è quello di vivere”.

Lo sguardo va quindi ai temi etici che il prossimo Governo sarà chiamato ad affrontare. Si possono trovare – scrive - altre strade per la tutela della maternità e per un dignitoso accompagnamento al fine vita, senza accanimento terapeutico e senza eutanasia. Riflessioni che si fondano sui grandi principi della Dottrina Sociale Cristiana: centralità e dignità della persona, solidarietà, sussidiarietà, bene comune.


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