Di temi etici, come l'aborto, se ne è parlato nell'ultimo Consiglio infrangendo – di fatto – un tabù e mettendo in evidenza le diverse sensibilità all'interno dell'Aula. Mentre la politica s'interroga e cerca la mediazione, il Vescovo si appella ai cattolici e li invita ad una maggior presenza in vista di progetti di legge ed istanze d'arengo che nei prossimi mesi coinvolgeranno l'Aula non solo su temi etici, ma anche su scelte educative e rapporti con le istituzioni cattoliche. Quello di Monsignor Turazzi – come egli stesso scrive – non è un intervento politico. “Ho grande rispetto – spiega – delle istituzioni”. Per quanto concerne però le materie in cui la Chiesa è diretta interessata, il Vescovo si propone per un dialogo ed un confronto “che possa chiarire e facilitare l'accoglienza ed il rispetto di legittime esigenze. Insomma: disponibilità e non richiesta di privilegi”. Ed è qui che si inserisce l'appello ai cattolici, affinché facciano sentire la loro voce, e siano più presenti nell'impegno civile e nel confronto culturale con argomenti di ragione, nella coerenza con la propria visione antropologica”. Occorre essere incisivi con una presenza responsabile e significativa per la costruzione del bene comune – scrive Turazzi - anche nel pluralismo delle appartenenze. E' necessario dare voce alla coscienza di tanti cattolici che si ispirano ad un grande patrimonio ideale ed a valori irrinunciabili. E' un forte no ad uno spirito intollerante. Sì, invece, ad un atteggiamento responsabile e disinteressato. Sempre con uno stile di rispetto ed accoglienza dell'altro”. Un forte richiamo quello del Vescovo. Sarà ascoltato?
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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