“Il 30 dicembre Sinistra Socialista Democratica ha celebrato la sua Assemblea di scioglimento in un clima surreale”: Area Democratica torna a fare sentire la sua voce, amareggiata per la conclusione dell’esperienza politica che aveva visto la sinistra sammarinese riunirsi sotto la stessa bandiera. “Nessun tentativo – rimarca - di trovare un canale di dialogo, ennesima conferma di un’organizzazione che è stata svuotata della sua linfa vitale”.
Nel ripercorrere la crisi di governo, prende le distanze “da chi ha tacitamente permesso e avallato l’attuale schema politico”, “si è data carta bianca – attacca - al peggior governo che si ricordi”. “E' arrivato il momento – conclude - di costruire un’alternativa credibile”. Esplicita, quindi, la non adesione a Libera e la volontà di dare vita ad un nuovo soggetto politico. “Vogliamo colmare il vuoto nella sinistra dopo la fine di SSD e dare un taglio culturale e sociale completamente diverso al quadro politico”, conferma Augusto Michelotti, che non risparmia stoccate al Governo, “inconsistente, inadeguato, senza personalità” e a Libera, “non espressione di progressismo e troppo simile alla vecchia politica. Unificando partiti diversi per ideologia e approccio – avverte - si va poco lontano” e aggiunge: “al governo con la DC non ci andrò mai”. “Partiamo dalla nostra base, coinvolgendo più persone possibili che si riconoscono nei valori della sinistra, per “mettere in campo un'azione di proposta e contrasto a questo Esecutivo”, gli fa eco Enrico Carattoni.
"Non è un fulmine a ciel sereno”, commenta il coordinatore di Libera Michele Muratori che respinge però le accuse di scarso coinvolgimento. “Come dirigenza – spiega - abbiamo mantenuto sempre il dialogo aperto negli orgasmi di SSD, tant'è che il congresso di Libera – chiarisce – è stato fatto dopo un anno dalle elezioni proprio per coinvolgere anche i più titubanti”. Rivendica un atteggiamento inclusivo, disponibile ad accogliere tutte le anime riformiste e progressiste. Le strade quindi si dividono: “Nonostante la nostra mano tesa per una riappacificazione – nota il coordinatore - ancora una volta Area Democratica esce con un comunicato pieno di astio, citando la caduta del governo senza riconoscere che la sua spinta era esaurita e senza una presa di coscienza su una serie di vicissitudini – non da ultimo la commissione Cis - sulle dinamiche innescate nel settore bancario”. In merito al nuovo soggetto politico, fa notare che “va in controtendenza rispetto alla volontà di semplificazione”. Spera comunque che gli ex compagni “possano trovare una loro pace e collocazione nello scenario politico e comprendere che l'esperienza di Adesso.sm è superata e che c'è la necessità di guardare a presente e futuro”.