Si riparte dalla giustizia, con l'opposizione che annuncia una mozione di sfiducia nei confronti di Nicola Renzi reo, accusa Pasquale Valentini, di avere adottato per la nomina del Magistrato dirigente "modalità che nessuna norma prescrive". Se Guzzetta non avesse scritto quella lettera ai membri della Commissione giustizia, puntualizza, l'Aula si sarebbe trovata venerdì con la nomina del Magistrato dirigente. La legge, ribadisce, non dà questo compito a Renzi ma al Consiglio giudiziario plenario. Lo scontro però è tutto tra Roberto Ciavatta e Matteo Ciacci. Il consigliere di Rete invita la maggioranza a smetterla di incolpare gli altri. Chi rileva problemi, dice, è accusato di voler bloccare la magistratura quando invece il rischio è che non sia più la politica a governare ma chi riesce a egemonizzare il tribunale. Abbiamo creato un cortocircuito di intimidazioni, afferma il consigliere di Rete che fa sapere di essere stato rinviato a giudizio assieme a Emanuele Santi, da Buriani, per essere entrato in Cassa di Risparmio 6 mesi fa. Per Guzzetta, accusa, non si può non rispondere a un Segretario di Stato ma si può ignorare la Reggenza come ha fatto dal Collegio Garante, per il 199 ter. Abbiamo perso, conclude, un occasione per rimediare alle spaccature interne alla magistratura, nominando qualcuno di autorevole e super partes. La maggioranza ha il diritto di governare e di assumersi la responsabilità delle sue scelte, premette Matteo Ciacci. La nomina del Magistrato dirigente rientra in questa competenze e l'iter seguito dal Segretario alla giustizia è del tutto legittimo, rimarca il consigliere di Civico 10. Sul rinvio a giudizio di Ciavatta ricorda che siede in commissione giustizia e chiede al movimento Rete “paladino della legalità” una riflessione. Molto pericoloso, accusa Ciacci, l'intervento di Ciavatta: ha ricalcato – dice – i toni usati da Celli. Qui le voci si alzano al punto da richiedere un durissimo intervento della Reggenza che ha definito questi atteggiamenti “indegni di un Aula parlamentare”. Intanto mancano ancora una volta i voti necessari per la sostituzione, in Commissione giustizia, di S.E. Luca Santolini con Matteo Ciacci e di Eva Guidi con Michele Muratori. Cambiano i toni con il decreto che introduce la residenza ordinaria per i lavoratori frontalieri dove la condivisione è bipartisan, anche in alcuni emendamenti. Domani, alle 8 e 30, tocca al bilancio dello Stato.
Sonia Tura
Sonia Tura
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