I ballottaggi che hanno raccolto 67 sfide in altrettante città, con un picco di attenzione su 11 capoluoghi di Provincia, tra cui Roma, hanno fatto registrare un diffuso e brusco calo dell'affluenza. Alle 22 il dato nazionale è stato del 33,87%, 8 punti in meno rispetto al 42,38 del primo turno; ancora più bassa la percentuale di Roma, fotografata al 32,30%. Va un pochino meglio in Sicilia, impegnata a eleggere i sindaci in 142 Comuni. Alle 22 ha votato il 47,64%.
Intanto Matteo Renzi viene incalzato su una sua possibile candidatura alla segreteria del Pd. "Epifani fissi la data del Congresso. Fissi la data delle primarie aperte...". Così replica il sindaco di Firenze a chi lo intervista a 'La Repubblica delle idee'. "L'hashtag è guglielmofissaladata", scherza poi Renzi. Ma soprattutto "prima fissi regole, poi vediamo... Stavolta non mi faccio fregare – ha concluso - prima si fanno le
regole e poi dico se mi candido". Intervista a “La Repubblica delle idee” anche per il Presidente della Repubblica Napolitano: “I partiti – ha detto - facciano le riforme, perché non ho nessuna intenzione di rivivere - da presidente della Repubblica - "l'incubo" di un Parlamento incapace di darsi nuove regole, a cominciare dalla legge elettorale; poi ognuno andrà per la sua strada. Giorgio Napolitano accompagna il consueto invito alle forze politiche con un rinnovato monito sul fatto che se dovesse ancora essere tradita la sua fiducia potrebbe lasciare anticipatamente un incarico che ha accettato solo "per senso delle istituzioni".
Intanto Matteo Renzi viene incalzato su una sua possibile candidatura alla segreteria del Pd. "Epifani fissi la data del Congresso. Fissi la data delle primarie aperte...". Così replica il sindaco di Firenze a chi lo intervista a 'La Repubblica delle idee'. "L'hashtag è guglielmofissaladata", scherza poi Renzi. Ma soprattutto "prima fissi regole, poi vediamo... Stavolta non mi faccio fregare – ha concluso - prima si fanno le
regole e poi dico se mi candido". Intervista a “La Repubblica delle idee” anche per il Presidente della Repubblica Napolitano: “I partiti – ha detto - facciano le riforme, perché non ho nessuna intenzione di rivivere - da presidente della Repubblica - "l'incubo" di un Parlamento incapace di darsi nuove regole, a cominciare dalla legge elettorale; poi ognuno andrà per la sua strada. Giorgio Napolitano accompagna il consueto invito alle forze politiche con un rinnovato monito sul fatto che se dovesse ancora essere tradita la sua fiducia potrebbe lasciare anticipatamente un incarico che ha accettato solo "per senso delle istituzioni".
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