Dall'incredulità alla gioia. E' stata una notte di grande festa per la coalizione Adesso.sm: i rappresentanti della nuova maggioranza – SSD, Repubblica Futura e Civico 10 - si sono ritrovati intorno alla mezzanotte sul Pianello, davanti a Palazzo Pubblico per celebrare una vittoria netta ma anche “storica”, proprio perché avvenuta per la prima volta al ballottaggio. Bandiere sventolanti, cori e brindisi per suggellare un successo per molti inaspettato ma non per questo meno pieno. “Siamo pronti a prendere le redini del Paese – dicono – con umiltà, equilibrio e buon senso”.
Adesso.sm si impone con il 57,92% dei consensi; mentre la coalizione avversaria, San Marino Prima di Tutto, si ferma al 42,08%. Una differenza di quasi 16 punti percentuali (15,85%); 2.593 i voti di scarto. Adesso.sm guadagna, dunque, 3.300 voti: una parte dei quali provengono probabilmente dal serbatoio di Democrazia in Movimento, la terza coalizione esclusa dal ballottaggio, composta da Rete e Movimento Democratico San Marino Insieme, ma anche dal bacino di consensi ottenuti dalle liste non coalizzate, che non hanno superato lo sbarramento. San Marino Prima di Tutto perde invece 1.200 voti e non è azzardato nemmeno pensare che una fetta di sostenitori della coalizione al primo turno, abbia poi deciso di appoggiare gli antagonisti.
Con l'affermazione di Adesso.sm cambia dunque - per effetto del premio di stabilità - l'assegnazione dei seggi scaturita dalla votazione del 20 novembre scorso. Nella colorazione proposta in grafica lo specchio dei risultati della consultazione: in verde chi guadagna seggi, in rosso chi li perde. Per i vincitori 15 nuovi consiglieri si aggiungono ai 20 già calcolati in precedenza, alzando così fino a 35 il numero complessivo. Nel dettaglio, Repubblica Futura ne guadagna 5, portandosi a 11 seggi effettivi: per Civico 10, che ne aveva 6, diventano 10; SSD si porta a 14 consiglieri, sei in più rispetto a quelli conquistati al primo turno. Di contro, San Marino Prima di Tutto deve rinunciare a 9 seggi, passando da 25 a 16. Uno in meno per il Partito dei Socialisti e dei Democratici, portando a tre gli eletti effettivi; calano a 10 da 16 ottenuti al 1° turno i seggi per il Partito Democratico Cristiano; due consiglieri in meno per il Partito Socialista, che passa da 5 a 3. Taglio di 6 seggi anche per Democrazia in Movimento che ne aveva guadagnati 15: in 9 siederanno in Consiglio, 8 per Rete, mentre MDSI resta con un unico seggio dei tre conquistati al primo turno.
Adesso.sm si impone con il 57,92% dei consensi; mentre la coalizione avversaria, San Marino Prima di Tutto, si ferma al 42,08%. Una differenza di quasi 16 punti percentuali (15,85%); 2.593 i voti di scarto. Adesso.sm guadagna, dunque, 3.300 voti: una parte dei quali provengono probabilmente dal serbatoio di Democrazia in Movimento, la terza coalizione esclusa dal ballottaggio, composta da Rete e Movimento Democratico San Marino Insieme, ma anche dal bacino di consensi ottenuti dalle liste non coalizzate, che non hanno superato lo sbarramento. San Marino Prima di Tutto perde invece 1.200 voti e non è azzardato nemmeno pensare che una fetta di sostenitori della coalizione al primo turno, abbia poi deciso di appoggiare gli antagonisti.
Con l'affermazione di Adesso.sm cambia dunque - per effetto del premio di stabilità - l'assegnazione dei seggi scaturita dalla votazione del 20 novembre scorso. Nella colorazione proposta in grafica lo specchio dei risultati della consultazione: in verde chi guadagna seggi, in rosso chi li perde. Per i vincitori 15 nuovi consiglieri si aggiungono ai 20 già calcolati in precedenza, alzando così fino a 35 il numero complessivo. Nel dettaglio, Repubblica Futura ne guadagna 5, portandosi a 11 seggi effettivi: per Civico 10, che ne aveva 6, diventano 10; SSD si porta a 14 consiglieri, sei in più rispetto a quelli conquistati al primo turno. Di contro, San Marino Prima di Tutto deve rinunciare a 9 seggi, passando da 25 a 16. Uno in meno per il Partito dei Socialisti e dei Democratici, portando a tre gli eletti effettivi; calano a 10 da 16 ottenuti al 1° turno i seggi per il Partito Democratico Cristiano; due consiglieri in meno per il Partito Socialista, che passa da 5 a 3. Taglio di 6 seggi anche per Democrazia in Movimento che ne aveva guadagnati 15: in 9 siederanno in Consiglio, 8 per Rete, mentre MDSI resta con un unico seggio dei tre conquistati al primo turno.
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