Questa volta la bufera che ha di nuovo investito Banca Centrale potrebbe veder saltare più teste di quella del Direttore Generale. A poco più di due mesi dalla sua nomina in sostituzione di Lorenzo Savorelli, il neo direttore Raffaele Capuano si è dimesso. Scrive di essere stato oggetto di perquisizioni. L’appartamento messo a sua disposizione dalla banca era prima occupato da Savorelli e le perquisizioni domiciliari – che rientrerebbero nell’ambito delle indagini relative all’acquisto di titoli dell’ex direttore di Bcsm – sono avvenute in assenza di Capuano e senza la sua autorizzazione. Violazione – afferma – dei suoi diritti individuali. È stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso già pieno. A convincerlo ad interrompere i rapporti anche la mancanza di certezze giuridiche sia rispetto alla strategia generale del sistema bancario sia alla sua posizione personale. Nella lettera infatti parla anche di incertezze economiche.
Il Comitato per il Credito e il Risparmio questa mattina ha incontrato la Reggenza che, tra poco, riunirà l'Ufficio di presidenza. La lettera di dimissioni di Capuano verrà così messa a disposizione dei gruppi consiliari. Il governo chiede al direttore di Banca Cetrale di riconsiderare le sue dimissioni “in ragione della professionalità dimostrata e della forte attenzione prestata al rilancio del sistema bancario e all’attività tesa alla riorganizzazione di Banca Centrale che oggi più che mai è diventata una questione prioritaria”. Le ragioni espresse da Capuano, dice Celli, meritano forte attenzione. Il governo non condivide la mancanza di decisione imputata alla politica sul riposizionamento internazionale del sistema bancario: “l'impegno c'è ed è massimo”, afferma il Segretario alle finanze, ma anticipano una analisi profonda della struttura di Banca Centrale che oggi manca del Presidente e vede la propria Fondazione commissariata dal Consiglio dei XII. “Le continue polemiche su Banca Centrale, spesso coinvolta in spinose questioni giudiziarie, puntualizza il governo in una nota, impongono infatti una definitiva chiarezza in tutte le sue articolazioni”. Il primo passo sarà chiedere formali delucidazioni al Consiglio Direttivo. Ma c'è aria da resa dei conti.
Nel video l'intervista al Segretario alle Finanze Simone Celli.
Sonia Tura
Il Comitato per il Credito e il Risparmio questa mattina ha incontrato la Reggenza che, tra poco, riunirà l'Ufficio di presidenza. La lettera di dimissioni di Capuano verrà così messa a disposizione dei gruppi consiliari. Il governo chiede al direttore di Banca Cetrale di riconsiderare le sue dimissioni “in ragione della professionalità dimostrata e della forte attenzione prestata al rilancio del sistema bancario e all’attività tesa alla riorganizzazione di Banca Centrale che oggi più che mai è diventata una questione prioritaria”. Le ragioni espresse da Capuano, dice Celli, meritano forte attenzione. Il governo non condivide la mancanza di decisione imputata alla politica sul riposizionamento internazionale del sistema bancario: “l'impegno c'è ed è massimo”, afferma il Segretario alle finanze, ma anticipano una analisi profonda della struttura di Banca Centrale che oggi manca del Presidente e vede la propria Fondazione commissariata dal Consiglio dei XII. “Le continue polemiche su Banca Centrale, spesso coinvolta in spinose questioni giudiziarie, puntualizza il governo in una nota, impongono infatti una definitiva chiarezza in tutte le sue articolazioni”. Il primo passo sarà chiedere formali delucidazioni al Consiglio Direttivo. Ma c'è aria da resa dei conti.
Nel video l'intervista al Segretario alle Finanze Simone Celli.
Sonia Tura
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