Ultimi giorni di campagna referendaria ma, prima del silenzio di sabato, la maggioranza fa il punto sui due quesiti e replica a quelle che definisce "le menzogne e le ipotesi" dell'opposizione.
La libera professione dei medici si poteva fare dal 91, noi l'abbiamo regolamentata garantendo un introito per l'Iss. Nel 2012 ha fruttato 800mila euro. Nel 2014 è previsto un incasso di un milione 600mila euro. Così la maggioranza che torna a spiegare le ragioni del no a pochi giorni dall'appuntamento con le urne. Dispiace, dice Marco Gatti, vedere che il dibattito si è spostato dai temi della legge e che vengono usate menzogne e ipotesi. Si gioca tutto sull'ideologia e sulla paura, afferma Marina Lazzarini, ma è proprio votando si che si arriverà all'introduzione del ticket sanitario perché i medici continueranno a fare la libera professione senza introiti però per le casse della sanità. L'approccio più serio, prosegue Nicola Renzi, sarebbe stato quello di verificare l'applicazione della legge e poi valutarla con dati alla mano. Invece c'è stata grande fretta di far spendere i soldi ai contribuenti e far celebrare 2 referendum. Torna sulla "politica della menzogna" anche Henry Bucci. La legge, sottolinea, fissa ad un massimo del 30% le ore di libera professione settimanali. Vale a dire che i medici possono sommare 10 ore alle 36 previste.
60 quelli che hanno aderito, 22 le strutture convenzionate con l'Iss. Ma soprattutto, ribadisce Bene Comune, bisogna continuare a ripetere che la sanità è e resta assolutamente gratuita per i sammarinesi e che i controlli ci sono, tant'è che sarebbero diversi i medici già sanzionati. Meno sentito, perchè molto più tecnico, il referendum su Fondiss. Il secondo pilastro previdenziale, ricorda la maggioranza, è stato introdotto a tutela delle nuove generazioni. Tutto è rimasto nelle mani dell'Iss che, con Banca Centrale, deve fare i controlli. Nel video l'intervista a Marco Gatti, Segretario Pdcs
Sonia Tura
La libera professione dei medici si poteva fare dal 91, noi l'abbiamo regolamentata garantendo un introito per l'Iss. Nel 2012 ha fruttato 800mila euro. Nel 2014 è previsto un incasso di un milione 600mila euro. Così la maggioranza che torna a spiegare le ragioni del no a pochi giorni dall'appuntamento con le urne. Dispiace, dice Marco Gatti, vedere che il dibattito si è spostato dai temi della legge e che vengono usate menzogne e ipotesi. Si gioca tutto sull'ideologia e sulla paura, afferma Marina Lazzarini, ma è proprio votando si che si arriverà all'introduzione del ticket sanitario perché i medici continueranno a fare la libera professione senza introiti però per le casse della sanità. L'approccio più serio, prosegue Nicola Renzi, sarebbe stato quello di verificare l'applicazione della legge e poi valutarla con dati alla mano. Invece c'è stata grande fretta di far spendere i soldi ai contribuenti e far celebrare 2 referendum. Torna sulla "politica della menzogna" anche Henry Bucci. La legge, sottolinea, fissa ad un massimo del 30% le ore di libera professione settimanali. Vale a dire che i medici possono sommare 10 ore alle 36 previste.
60 quelli che hanno aderito, 22 le strutture convenzionate con l'Iss. Ma soprattutto, ribadisce Bene Comune, bisogna continuare a ripetere che la sanità è e resta assolutamente gratuita per i sammarinesi e che i controlli ci sono, tant'è che sarebbero diversi i medici già sanzionati. Meno sentito, perchè molto più tecnico, il referendum su Fondiss. Il secondo pilastro previdenziale, ricorda la maggioranza, è stato introdotto a tutela delle nuove generazioni. Tutto è rimasto nelle mani dell'Iss che, con Banca Centrale, deve fare i controlli. Nel video l'intervista a Marco Gatti, Segretario Pdcs
Sonia Tura
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