“Un discorso debole”, per Italo Bocchino. “Deludente e scontato” secondo Fabio Granata. Mentre Futuro e Libertà non risparmia critiche a Silvio Berlusconi, il Pdl gli fa quadrato intorno, approvandone la relazione all'unanimità. Il premier consegna a Fini il cerino della crisi ricordando che provocarla, oggi, sarebbe da irresponsabili. A Futuro e Libertà, dunque, l’aut aut: dica entro domenica a Perugia cosa vuole fare. Se non intende andare avanti, non ci sono scorciatoie, si andrà alle urne. In caso contrario si dice pronto a stringere con i finiani un "patto di legislatura". Per la prima volta il premier riconosce davanti al Pdl l'esistenza della 'terza gamba'. “Perché – dichiara - si deve prendere atto di una diversa offerta politica nel centrodestra". Berlusconi bolla i governi tecnici come "rovesciamento della volontà democratica", e provoca la sinistra: "se mi vogliono archiviare – dice - devono chiederlo al popolo, non possono farlo con una congiura di palazzo che gli italiani non permetterebbero". Boccia, poi, l’ipotesi di appoggio esterno: “abbiamo i numeri per governare". E sugli scandali che lo vedono protagonista, si difende: "Mi attaccano in modo indegno, ma sappiano che le campagne di fango fondate sulla menzogna non mi fermeranno". Ora si attende la risposta di Fini. Si guarda all’assise di Perugia che si aprirà sabato. Qualcuno già parla di una pagina nuova della politica italiana.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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